2015
Braida: «Messi deve rimanere a Barcellona»
Le parole del direttore sportivo del Barcellona Ariedo Braida
Ariedo Braida è il nuovo direttore sportivo del Barcellona. L’ex rossonero ha dichiarato: «Qui si sta bene, è un posto magnifico e straordinario. Il Barcellona ha dei numeri pazzeschi, hanno più di 500 milioni di ricavi e ha più tifosi di tutti in Europa e nel mondo. L’anno scorso più di un milione di persona ha visitato il museo e l’ultima gara ha visto 87151 paganti, sono numeri impressionanti. Messi è l’icona del calcio mondiale, anche lui fa cifre impressionanti ed è straordinario, è un extraterrestre. Al Barca è amato da tutti, cambiasse squadra sarebbe un errore. Ha una clausola da 250 milioni ma non si sa con tutti questi investitori cosa potrebbe succedere…».
ROSSONERO – Braida a Radio Anch’io Sport ha continuato: «Giovane è un dato anagrafica, non è sinonimo di bravura. A calcio si è bravi o non si è bravi, non ci sono storie. Milan? Per me rimane sempre nel cuore, è una grande società che in questo momento non sta vivendo un buon periodo di forma. Ci sono tutte le potenzialità perché il Milan possa tornare in alto. Ci sono le potenzialità per tornare in alto. Portammo grossi campioni come van Basten e tutti gli altri».
IL RETROSCENA – In seguito Braida ha rivelato un particolare retroscena sempre sul Milan: «Shevchenko lo avevo visto giocare e mi era piaciuto tantissimo perché lo vedevo esplosivo come Gullit. Andiamo a vederlo io e Galliani e quella sera non toccò palla, Galliani mi rimproverò ma poi andammo a Kiev e io gli portai una maglietta del Milan e gli dissi che con quella casacca avrebbe vinto il Pallone d’Oro».
I GOLEADOR – Ancora Braida: «In Italia non si gioca benissimo e credo che qui comunque sia sempre difficile giocare. Ci sono giocatori però che arrivano dall’estero ed esplodono come Salah. I calciatori però sono uomini e non sono macchine. I goleador comunque sono goleador, vedi Pippo Inzaghi che magari tecnicamente non era un fenomeno tecnicamente ma come rapace non era secondo a nessuno».
BARCA – «Luis Enrique? Non è in discussione anche se in Spagna lo criticano, è chiaro che se perdi una partita sei sulla graticola. Sul caso Neymar posso dire sinceramente che ho letto sul giornale e sono cose legate al passato, sono situazioni molto delicate che vanno trattate con molto tatto. Escludere il Barcellona dal campionato non la ritengo una cosa veritiera, tutti comunque si risolverà» ha continuato Braida.
DS – Braida infine ha aggiunto: «Qualche giocatore in circolazione c’è sempre da prendere, ce ne sono tre o quattro in Brasile davvero forti e anche uno in Argentina. Il mondo ormai si è globalizzato e quindi tutti seguono questo tipo di giocatori, ce ne sono di molto validi anche se si è abbassato il livello in senso generale. In Italia basti pensare a Inter, Roma o Fiorentina che non hanno italiani in rosa e questo la nazionale lo soffre».