2017

Borriello: «Sogno ancora la Nazionale, non vedo giganti. Sul Cagliari…»

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Marco Borriello, attaccante del Cagliari, ha parlato degli inizi, della sua carriera, del sogno Nazionale, dell’attualità e di molto altro ancora

Lunga intervista di Marco Borriello a “Sky Sport“. L’attaccante del Cagliari si è raccontato parlando degli inizi, del futuro e anche dell’attualità: «Alla fine del campionato scorso mi chiamò Capozucca, direttore sportivo con cui lavorai ai tempi dei Genoa, quando feci 19 gol. Io fui subito entusiasta del progetto e accettai subito. C’è tanto entusiasmo, siamo una neo-promossa e fino a questo momento abbiamo mantenuto le promesse e ce la metteremo tutta per continuare così. Siamo tornati quest’anno in Serie A, abbiamo 23 punti, siamo a +13 dalla zona retrocessione. Potevamo fare meglio in qualche occasione e abbiamo imparato la lezione ma avere 23 punti al giro di boa è un buon bottino. Ho fatto 7 gol in campionato e 4 in Coppa Italia: ho vissuto 11 emozioni e spero di viverne altri. Ritiro? Non è mai positivo ma nemmeno negativo perché la squadra in quei momenti si guarda negli occhi, ci si conosce e con il Sassuolo abbiamo ottenuto una grande vittoria».

LE PAROLE DI BORRIELLO SUL CAGLIARI, SUL FUTURO E SULLA NAZIONALE – Prosegue l’attaccante napoletano: «Voglio ringraziare quelli che hanno creduto in me e non sono tanti perché mi hanno spesso dato del finito ma sono qui a 34 anni e sono contento. Ho avuto grandi maestri nel grande Milan, come Maldini, Redondo e tanti altri e ora spero di esserlo io per i miei compagni e per i bambini che mi guardano. Io sono cresciuto in un quartiere di Napoli dove c’era il più alto tasso di criminalità ma io ho sempre voluto diventare un calciatore e mai un delinquente e sono sicuro che anche senza il calcio non sarei mai diventato un delinquente perché arrivo da una buona famiglia con brave persone. Fino a quando calpesterò i campi di calcio, continuerò a sognare la maglia della Nazionale. Non vedo giganti attorno a me: l’obiettivo è fare dei gol, dei gol e ancora dei gol, poi il resto viene da sé».

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