2013

Borja Valero, Toni e Balotelli: i top&flop dell’undicesima giornata di Serie A

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TOP&FLOP SERIE A LAZIO MILAN BALOTELLI – Con il posticipo del ‘monday night’ tra Bologna e Chievo si è chiusa l’undicesima giornata di Serie A. Ecco a voi i protagonisti – in positivo e in negativo – del turno appena trascorso.

TOP

D. BERARDI – Talento allo stato puro. Con una grandissima prestazione trascina il Sassuolo alla prima storica vittoria esterna: tripletta e un rigore procurato con tanto di espulsione del marcatore avversario, Andrea Costa. Anche l’età è dalla sua: classe ’94, alla prima esperienza in A sta impressionando per continuità oltre che per la qualità delle giocate.

TONI – 5 gol in 9 partite, leader di un Verona che continua a sognare. Lui non dimentica la specialità della casa – il colpo di testa – e ad essa unisce lotta, sponde e assist per i compagni. Quasi impossibile vederlo ai Mondiali in Brasile, ma se continua su questi livelli l’Europa con la matricola scaligera non gliela leva nessuno.

BORJA VALERO –. La Scala del Calcio, per una sera, si inchina all’ex Villareal, un artista di questo sport: i suoi non sono semplici passaggi, ma pennellate d’autore. Svaria per tutto il campo, a testimonianza di un’intelligenza tattica fuori dal normale, compreso sotto porta, dove si dimostra freddissimo nel chiudere la pratica Milan. Sublime.

CERCI – Con un gol da rapace d’area interrompe la striscia record di vittorie consecutive della ‘sua’ Roma. Quarta rete su azione, ottava totale in stagione: la miglior risposta a chi storceva il naso per il nuovo ruolo da seconda punta. C’era da fidarsi di chi l’ha lanciato ai tempi del Pisa…

FLOP

PETKOVIC – Difficile spiegare quello che sta succedendo alla sua Lazio: pochi punti (15) raccolti nelle prime 11 gare ma, soprattutto, la sensazione  di una squadra irriconoscibile se paragonata a quella che a maggio vinse la Coppa Italia. Gli infortuni possono essere una parziale giustificazione, che cade, però, se si pensa che 13 dei 19 che hanno colpito i giocatori biancocelesti sono di natura muscolare: a poco è servito il cambio di strategia nella preparazione da parte di ‘Petko’ e dei suoi collaboratori.

SAMPDORIA – Il ‘premio’, nello specifico, va alla difesa: uno scempio. Non solo i numeri – 20 gol incassati in 11 giornate – ma anche il campo condanna il reparto arretrato di Delio Rossi, protagonista di errori elementari a ripetizione. Contro il Sassuolo i blucerchiati mostrano il meglio del peggio: dai buchi di Gastaldello, agli svarioni di Costa, passando per il pasticcio di Mustafi e l’irruenza immotivata di De Silvestri. Rossi dovrà intervenire al più presto, e il lavoro non sarà dei più semplici.

BALOTELLI – L’emblema del suo ‘momento no’ si materializza tra il 45’ del primo tempo e il 17’ della ripresa: sul finire della prima frazione di gioco con una simulazione goffa e plateale  prova ad ingannare il direttore di gara. Che lo grazia, perché non concede il rigore ma a quel punto dovrebbe ammonire SuperMario per simulazione. Ma Balotelli, nonostante la magnanimità di Mazzoleni, riesce comunque a finire sul taccuino dell’arbitro bergamasco nel secondo tempo: spintone inutile a Neto e provvedimento obbligatorio. Che, tra l’altro, lo costringerà a saltare la gara con il Chievo perché era già diffidato: in 12 gare, tra Champions League e Serie A, ha segnato 4 gol e collezionato 10 cartellini gialli e 1 rosso. Mario, c’è qualcosa che non va.

CARMONA – A dir poco sciagurato. Complica i piani dell’Atalanta già poco dopo la mezz’ora con un’espulsione ingenua: prima stende Luci con un intervento durissimo – e Russo lo grazia, estraendo solo il giallo – poi, dopo aver rischiato la seconda ammonizione per una trattenuta a centrocampo, completa la frittata entrando in maniera sconsiderata su M’Baye. Un episodio simile  lo aveva visto protagonista, suo malgrado, con la maglia del Cile poche settimane prima: per diventare un giocatore importante è necessario andare oltre questi peccati.

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