2017

Borini, da riserva annunciata a titolare fisso: perché Montella non ci rinuncia

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Fabio Borini è l’uomo in più del Milan in attesa di eventuali cambi di modulo: senza l’attaccante romano Montella non può stare

La forse meno “formale” delle “cose formali” della lunga estate rossonera è anche quella di gran lunga più utile alla causa di Vincenzo Montella: con Cahlanoglu corpo estraneo nel 4-3-3 ed un Bonaventura che per forza di cose dovrà abbassarsi nel ruolo di mezzala per coprire le lacune del turco, Fabio Borini diventa elemento imprescindibile dell’undici titolare, poichè l’unico del parco attaccanti del Milan in grado di poter fare l’esterno d’attacco insieme a Suso. Con Niang ceduto al Torino e prontamente sostituito da Kalinic, i rossoneri hanno perso un’alternativa che sappia giocare largo in forza di una prima punta dalla grande mobilità come il croato, restando con il solo Borini che possa sostituire il francese in campo.

Non per forza di cose una brutta notizia, visto il buon rendimento dell’ex Sunderland nelle prime due uscite stagionali e visti soprattutti i precedenti in carriera: con Luis Enrique a Roma nella stagione 11/12, giocando da esterno nel 4-3-3, per “Er Caciara” (soprannominato così dai tifosi giallorossi per via della sua allora sconfinata indisciplina tattica) realizzò 9 reti in 24 presenze (miglior stagione in carriera), guadagnandosi anche la maglia azzurra da parte di Cesare Prandelli per l’Europeo in Ucraina e Polonia in estate.

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