2017

Borini si racconta: «Vivo all’Inglese! Il campionato italiano? E’ molto ragionato»

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L’attaccante del Milan, Fabio Borini, tornato in Italia dopo l’esperienza in Premier League, si è raccontato in un’intervista

Fabio Borini, nuovo attaccante rossonero, intervistato dalla rivista Forza Milan!, ha raccontato del suo ritorno in Italia: «Quando non mi viene detto grazie o per favore, è come se mancasse una parte della frase, ma ho avvisato mia moglie che gli italiani sono fatti così e non è maleducazione. Quando ho capito che sarei diventato un calciatore? Quando mi sono trasferito al Chelsea, perché ho lasciato la famiglia e gli studi. La scuola che frequentavo in Inghilterra non esisteva, quindi ho dovuto abbandonare e mi sono reso conto che la mia vita stava cambiando. Le difficoltà? Sì, dopo tre mesi ebbi una crisi che i dirigenti del Chelsea mi avevano già preannunciato. La nostalgia di casa stava prendendo il sopravvento, ma i miei genitori mi spingevano a continuare. Le abitudini inglesi? Sì, vivo all’inglese. Mia moglie è inglese e quindi a casa parliamo nella sua lingua. Il ritorno in Italia? A livello professionale è stato molto positivo. Al Milan c’è molta attenzione su ciò che si fa, si coprono tanti aspetti, non solo quello calcistico. Per me è stato come ricominciare. Il calcio italiano? Ho giocato troppo poco qui per esprimere un giudizio. Ho l’impressione che qui si giochi un calcio più ragionato rispetto a quello inglese. La mia rabbia agonistica? E’ nata al Chelsea, durante un periodo difficile. Ero sotto contratto, ma ormai ai margini della squadra. Da lì ho cominciato ad esultare simulando un coltello tra i denti: volevo dimostrare alla società che non avrei mollato. Se non avessi fatto il calciatore? Sarei tornato a scuola. Il mondo immobiliare e l’architettura mi piacciono molto. Ho acquisto delle proprietà che ho arredato personalmente. Cosa porterei su un’isola deserta oltre mia moglie? Un pallone, mia nonna e gli gnocchi dolci che prepara».

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