2017
Bonucci prima crea e ora distrugge: ma la riconoscenza per la Juve dov’è?
Bonucci è il simbolo negativo della Juve: i presunti litigi nell’intervallo di Juve-Real Madrid e un rapporto teso con Allegri ridimensionano la figura di un giocatore che ha diviso lo spogliatoio bianconero
La sconfitta nella finale di Champions League di Cardiff contro il Real Madrid ha lasciato il segno in casa Juve. E ha mostrato delle fragilità che da anni, in casa bianconera, sembravano essere definitivamente scomparse. Il simbolo negativo di una delle più tremende battute d’arresto della storia del club è, senza ombra di dubbio, Leonardo Bonucci. Non soltanto dal punto di vista tecnico, visto che il difensore della Nazionale non ha certamente brillato in finale, ma anche e soprattutto per quanto riguarda alcuni comportamenti discutibili.
Le ricostruzioni dei media degli ultimi giorni, per quanto a volte contrastanti e contraddittorie, puntano il dito su Bonucci. Allegri, Dybala e Barzagli, ma il condizionale è d’obbligo, sarebbero state le vittime delle prese di posizione del giocatore, che in questa stagione ha mostrato il lato più oscuro di se stesso. Prima con Allegri, in quella famosa lite nella sfida contro il Palermo che gli è costata la tribuna a Oporto, e poi con i suoi compagni. Atteggiamenti decisamente sopra le righe e non certamente figli dello stile Juve, che al contrario si è sempre comportata in maniera impeccabile con Bonucci.
Sì, perché alla Juve si può dire davvero poco. Nel 2010, quando il ragazzo sbandava con Del Neri, la società ha difeso il proprio patrimonio tecnico e umano. Bonucci viene sempre protetto dalla dirigenza e cresce, anche grazie all’arrivo di Conte, dal punto di vista caratteriale. Fino a diventare il leader in campo, ma soprattutto nello spogliatoio, luogo sacro in cui viene rispettato come i grandi condottieri della Juve del passato. E ad inizio stagione la dirigenza lo tutela in tutto e per tutto quando il piccolo Lorenzo passa delle settimane tremende a causa della malattia improvvisa.
Marotta, Paratici, ma soprattutto Andrea Agnelli hanno sempre coccolato il ragazzo, che sul campo lo ha ripagato con gli interessi. Nei sette anni di Juve la crescita di Bonucci è stata esponenziale e ora è diventato uno dei migliori difensori del mondo, tanto da essere ambito anche dai più grandi club europei. Ma a partire dalla lite con Allegri contro il Palermo qualcosa è cambiato. Il rapporto con il tecnico è ai minimi storici e i presunti diverbi di Cardiff con Dybala e Barzagli rischiano seriamente di spaccare lo spogliatoio.
E ora la Juve che fa? Gli atteggiamenti da capopopolo di Bonucci, che trovano il gradimento dei tifosi (ma ora anche questi cominciano a nutrire qualche dubbio), avrebbero indispettito la dirigenza, che si sarebbe convinta a venderlo. Potrebbe essere lui il grande sacrificio di mercato. Che poi, a dire il vero, i bianconeri farebbero questa mossa anche a cuor leggero, per il bene di uno spogliatoio che forse non crede più nel suo leader. Un leader che, con alcuni comportamenti, ha dimostrato di non meritare l’importanza simbolica che la Juve gli ha dato in questi anni.