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Boniek: «Milik e Lewandowski, la POLONIA ha ASSENZE pesanti. MBAPPÉ non è MESSI. Thiago Motta, Allegri e la JUVE: si parla troppo di ALLENATORI, non sono loro a fare la DIFFERENZA…»

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Zbigniew Boniek è il vicepresidente dell’Uefa. Da giocatore ha fatto cose straordinarie con la Polonia, in particolare al Mundial 1982, che lo avrebbe poi proiettato nel calcio italiano. A La Gazzetta dello Sport affida le sensazioni alla vigilia di questo Europeo.


PLATINI E LA FRANCIA COME AVVERSARIA – «Con Michel ci sentiamo spesso, ma non parliamo delle nostre nazionali. Siamo amici da oltre quarant’anni, facciamo altri discorsi. Oltre a Francia e Polonia, nel gruppo ci sono l’Olanda e l’Austria di Rangnick, che per me può essere la sorpresa del torneo. È un girone durissimo e gli infortuni hanno smontato il nostro attacco: si sono fatti male Milik, Lewandowski e Swiderski. Milik non ci sarà. Lewandowski salterà la prima partita, contro l’Olanda, e non ho capito bene che genere di problema abbia e che cosa accadrà dopo. La mia Polonia è solida, ma uno come Lewandowski non è sostituibile alla pari».


MBAPPÉ – «Mi piacciono da morire la sua velocità e la sua esuberanza fisica, anche se, quanto a tecnica pura, Mbappé non è Messi».


BELLINGHAM – «Non mi sono fatto un’idea precisa. Ancelotti l’ha inserito al meglio nel Real Madrid. Voglio rivederlo nel contesto dell’Inghilterra».


THIAGO MOTTA ALLA JUVE – «Non posso che dire bene di Motta, per quello che ha ottenuto al Bologna, e gli auguro il meglio, però la Juve non è il Bologna. In generale penso che ci concentriamo troppo sugli allenatori. La differenza la fanno i giocatori, tra gol segnati ed evitati».


ALLEGRI – «Rimane un tecnico di grandissime qualità, ma nel calcio arriva sempre il momento in cui due soggetti non hanno più voglia di restare insieme».

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