2017
Bonaventura e il nuovo Milan: «Obiettivo Champions League»
Giacomo Bonaventura e un Milan rivoluzionato ad attenderlo: «L’Europa League? Dobbiamo arrivare in fondo. Donnarumma…»
Giacomo Bonaventura è stato uno dei pezzi fondamentali del Milan degli ultimi anni. Mentre Montella il giorno del raduno ha fatto il suo nome a chi gli chiedeva un giocatore su cui puntare quest’anno, il giocatore spera semplicemente di poter tornare protagonista dopo l’infortunio che gli ha fatto concludere l’ultima stagione in anticipo: «Le sue aspettative mi fanno piacere. Erano 7-8 anni che giocavo con continuità: ora spero di ritrovarla, perché se sto bene posso dare tanto». Cosa passa per la testa di un giocatore che resta fuori così a lungo? Bonaventura racconta la sua esperienza a “La Gazzetta dello Sport”: «Mi sono ritrovato spaesato, in certi momenti facevo fatica anche a vedere le partite, ci sono state volte in cui non sono nemmeno andato allo stadio: è una brutta sensazione di impotenza, una sofferenza mentale dalla quale però, quando finisce, esci fortificato».
CAMBIARE – Sembra quindi che un cambiamento drastico fosse inevitabile: «Visti i piazzamenti degli ultimi anni, che non hanno rispecchiato le ambizioni e il valore del Milan, era logico cambiare un po’ drasticamente. Di certo chi c’era poteva fare di più. Sento parlare spesso della mancanza di uno zoccolo duro nello spogliatoio e concetti simili. Balle: la verità è che se siamo arrivati sesti o settimi è perché la rosa era da sesto o settimo posto». Ora però lei parla di rosa da vertice: si spieghi meglio. «Per vertice intendo chiudere fra le prime quattro. Non parlavo di scudetto. A oggi è ancora esagerato, confrontando la composizione delle rose, e poi c’è l’Europa League che porta via molte energie». L’anno scorso aveva detto che in caso di Europa League, avreste dovuto affrontarla molto seriamente. «Ovvio. È da giocarla per arrivare fino in fondo. All’inizio magari non è molto affascinante, ma dopo la coppa diventa decisamente bella». Il Milan ha la struttura per candidarsi fra le potenziali vincitrici? «Posso solo dire che non mi era mai capitato di assistere a un’estate del genere. Sono stati acquistati giocatori che a inizio mercato magari pensi “sarebbe bello arrivassero…”. Beh, sono arrivati davvero».
FACCE NUOVE E OBIETTIVI – Immaginiamo che si riferisca a Bonucci. «Certo. Leo è un vincente, un perno della Nazionale, il suo arrivo è una cosa fantastica, non pensavo potesse venire sul serio. Per come lo conosco io, col suo carattere sarà molto utile in uno spogliatoio che arriva da anni tribolati, è destinato a diventare un punto di riferimento». Pare potrebbe venirgli affidata subito la fascia. «Deciderà Montella. Comunque capitani dobbiamo esserlo un po’ tutti, e poi un gruppo in cuor suo sa chi è il vero leader». A proposito di leader: siete passati da Berlusconi a Mister Li. «Berlusconi non posso che ringraziarlo per quanto ci ha trasmesso, ho grande affetto per lui. Purtroppo gli ultimi anni sono stati la fine di un ciclo. Con la nuova proprietà siamo ripartiti verso l’alto, ci sono entusiasmo e investimenti. Direi che, anche se per ora si può affermare solo in teoria, stiamo tornando grandi». E Montella è il filo conduttore. «Il suo rinnovo ci permette di continuare il ciclo. Finalmente. Negli ultimi anni abbiamo cambiato tanti allenatori e tanti sistemi di gioco, mentre con lui i principisono sempre gli stessi. Sono certezze che aiutano i giocatori: se hai uno spartito preciso, rendi meglio». Però quest’anno si sta affacciando la difesa a tre. «È una soluzione che mi piace perché hai tante linee di passaggio e difendi meglio».