2015
Bonaventura: «Milan, apriamo un ciclo»
L’entusiasmo del centrocampista per il buon momento rossonero
In una delle sale delle Emirates Towers, uno degli hotel più alti al mondo, Giacomo Bonaventura si gode la vista del Burj Khalifa con la normalità che lo contraddistingue e lo pone in controtendenza. Lo è anche in campo il centrocampista del Milan, che garantisce versatilità e adattabilità, qualità che gli hanno permesso di conquistare la fiducia di Filippo Inzaghi. «La duttilità è un’attitudine. Ho questa caratteristica, ma se emerge è anche merito dell’allenatore e dei compagni. Con Vidal ho in comune gli inserimenti da dietro. Arturo è fantastico, completo, un esempio per quello che fa in campo. Mi piace tantissimo la posizione delle ultime partite, nell’albero di Natale: parto dal centro, mi muovo tra le linee, attacco la profondità. La specializzazione è una deriva sbagliata: ti aiuta a esplodere, ma poi devi migliorare, cambiare, adattarti. E se vuoi giocare nelle grandi squadre è inevitabile farlo», ha dichiarato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport Bonaventura, secondo cui nel calcio moderno l’ala è ancora fondamentale e può fare ancora la differenza.
ZERO STRANEZZE – Poche stranezze per Bonaventura, a cui Silvio Berlusconi ha chiesto se è davvero un giocatore, visto che non ha né tatuaggi né creste: «Sì, me lo ha chiesto il giorno della firma». Ora, però, per Bonaventura è tempo di riflettere sulla prima parte della stagione e di prepararsi al meglio per la seconda: «Nei primi mesi ci sta di sbagliare qualche partita. Adesso tutti pensiamo la stessa cosa allo stesso momento. E si vede. Fino alla fine ce la giocheremo con Napoli, Inter, Lazio e le genovesi. Ma io sono ottimista, ci tengo tantissimo a giocare finalmente la Champions, il mio sogno».
AL POSTO GIUSTO – Bonaventura, che è stato vicino all’Inter, non si è affatto pentito della scelta fatta, anzi: «So che il Milan è la società giusta per me. Stiamo aprendo un ciclo e sono contento di farne parte. E’ una società fantastica sotto tutti i punti di vista. Sono felice. L’impatto è stato positivo, mi sono trovato subito bene. Io ho lavorato tanto, sto sacrificando famiglia e tempo libero per dedicarmi completamente al Milan. Abito vicino a San Siro, esco pochissimo perché c’è troppo traffico, solo qualche cena fuori. Questa è la mia occasione».
VALUTAZIONI – E, infine, svela le difficoltà vissute quando è stato protagonista delle sirene di calciomercato e ha parlato di Conte e Inzaghi: «All’inizio un po’ soffrivo la cosa. Tutti facevano il mio nome, ma poi nessuno mi prendeva e mi chiedevo come mai. Però poi riuscivo a concentrarmi sul campo: è lì che fai la differenza. Conte ha un rapporto professionale con i giocatori, Inzaghi un rapporto più confidenziale. La metodologia di lavoro è un po’ diversa, in comune hanno la passione, la voglia, il cuore, la cura dei dettagli».