2020
Bonaccini (governatore Emilia Romagna): «Ecco perchè ho riaperto il calcio»
Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, ha parlato sulle pagine del Corriere dello Sport: queste le sue parole
Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha parlato sulle pagine del Corriere dello Sport motivando la scelta di riaprire il calcio. Le sue parole.
RIAPERTURA – «Abbiamo agito nel pieno rispetto del decreto e delle specificità del ministro con il quale ieri mi sono sentito al telefono».
BUONSENSO – «Noi abbiamo usato il buonsenso, prima di arrivare all’ordinanza ho parlato con i dirigenti di Bologna e Sassuolo e ci siamo trovati immediatamente su un punto, l’evidente riduzione del rischio se i calciatori si alleneranno individualmente e secondo criteri molto precisi in spazi chiusi e protetti piuttosto che in un parco pubblico. Mi ha fatto piacere che alcuni colleghi siano approdati con altrettanta rapidità e decisione alle stesse conclusioni… Non riesco a pensare a Ronaldo che corre al parco inseguito dai tifosi che gli chiedono l’autografo, non ce la faccio proprio. Buonsenso e conoscenza, niente di più. Il calcio è un patrimonio sociale del Paese, ha bisogno di attenzioni speciali per ciò che esprime e vale in termini economici e di popolarità. Glielo ripeto, non sono andato contro il ministro, che ha la mia fiducia. La regione Emilia-Romagna è permeata di sport, non solo di calcio, abbiamo peraltro quattro società che ci rappresentano in Serie A, un primato nazionale. Per noi lo sport è un veicolo importantissimo anche in termini di promozione del territorio, non a caso Davide Cassani collabora con noi. Siamo la regione che l’anno scorso ha organizzato il maggior numero di manifestazioni sportive, cinque tappe del Giro d’Italia con la partenza da Bologna, e non dimentico l’Europeo Under 21 con tre nostri stadi impegnati«»