«Il Bologna ha limiti strutturali, ma ora dobbiamo riattaccare la spina»

Il Bologna è preoccupato e resta con le antenne dritte in chiave salvezza. Lo ha spiegato Marco Di Vaio, che però è fiducioso: «Siamo preoccupati anche noi, come è giusto che sia, ma con le antenne dritte. Non siamo più quelli di due mesi fa. Non c’è più quell’attenzione e quella ferocia che avevamo. Prima abbiamo raccolto più di quanto meritavamo, ora meno e si è visto sabato con il Torino. Se abbiamo staccato la spina, ora dobbiamo riattaccarla. Dobbiamo capire che sappiamo giocare solo sopra-ritmo, se no non facciamo risultati. La squadra fisicamente c’è. Corriamo come prima. Ma ci manca, lo ripeto, la ferocia di prima. Siamo lenti, non costruiamo il gioco, facciamo fatica a finalizzare, ma ciò non dipende solo dagli attaccanti, dipende da tutti», ha dichiarato il club manager della squadra felsinea a Tuttosport.

ATTENZIONE – Di Vaio ha svelato la ricetta per tornare a far bene: «Bisogna far pesare l’esperienza dei nostri giocatori. L’azione da cui è scaturito il rigore è emblematica, abbiamo mollato. Non ci dobbiamo far prendere dall’ansia, bisogna alzare il livello di attenzione, ma non solo con le grandi squadre. La salvezza si costruisce un punto e un passo alla volta». Poi ha parlato dell’assenza di Mattia Destro, che pesa: «Molto, in campo è un riferimento per tutti. E’ il nostro cannoniere, ma non solo, è uno che crea sempre situazioni pericolose».

LA CARICA – Di Vaio ha assicurato che Roberto Donadoni non ha perso la bussola della squadra: «Certo, non l’ha persa. Questa è una squadra con limiti strutturali, l’abbiamo visto all’inizio. Nessuno ha dato alibi alla squadra. E Donadoni resta, questo è già stato chiarito. Saputo è dispiaciuto, ma non preoccupato. Sabato ha parlato alla squadra e ha espresso la sua fiducia». Infine, in vista della sfida contro il Napoli: «Andiamo a fare punti. A provarci, almeno. Non sarà facile, ma dobbiamo provarci. E dobbiamo dare il 120%. In queste ore dobbiamo pensare a come affrontare queste cinque partite che mancano alla fine per raggiungere la salvezza il prima possibile».