2013

Bologna, Gabbiadini: «Juventus? Devo meritarmela»

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CALCIOMERCATO BOLOGNA JUVENTUS – Per ora dovrà solo affrontarla da avversaria, ma in futuro potrebbe indossarne la maglia: parliamo di Manolo Gabbiadini, di proprietà della Juventus, ma in prestito al Bologna, che sabato affronterà proprio i bianconeri: «Sono carico e sereno. Non soffro d’ansia per questa partita. Per me il calcio si fonda su tre regole: giocare bene, divertirsi e, possibilmente, vincere. Le prime due si coniugano più facilmente, la terza dipende da tanti fattori a cominciare dal valore degli avversari che, in questo caso, sono fortissimi. Partiamo da 0-0 e undici contro undici. Il nostro obiettivo è continuare a giocare sui livelli molto buoni di queste ultime partite. Per fare risultato dobbiamo metterci lo stesso spirito che ci ha consentito di battere l’Inter», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport l’attaccante rossoblù, che poi ha parlato della crescita del Bologna: «Non siamo da Europa oggi come non eravamo da B quanto tutto ci girava storto e in tanti ci davano ormai per spacciati. Abbiamo trovato continuità e siamo stati bravi a non mollare nel momento più brutto grazie all’allenatore e allo spogliatoio che è rimasto compatto».

Gabbiadini ha poi analizzato la gara contro la Juventus e svelato un retroscena di mercato: «Anche contro la capolista vogliamo dimostrare le nostre qualità uscendo dal campo stremati. Non posso dire che batteremo la Juve, ma posso dire che giocheremo per vincere. L’estate scorsa ho firmato un contratto col Bologna e mi sembrava corretto rispettarlo fino in fondo. Perciò va bene così. Peraltro ci tengo a dire che non so nulla del mio futuro e che prima di andare alla Juve dovrò meritarla. Devo crescere ancora tanto. La Juve gioca col talento di una grande, ma con lo spirito di una provinciale perché corre tantissimo e, spesso, il suo dominio comincia sotto l’aspetto atletico. Il punto di forza è la mediana a cinque. Conte gestisce un grande gruppo, non ha bisogno di un top player.  Nell’Atalanta sono nato e cresciuto, alla Juve non sono mai passato e perciò non mi sento un ex. In genere non sono abituato a festeggiare tanto, ma se si trattasse del gol della vittoria…».

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