2009

Bologna, Consorte punzecchia Zanetti: “Conti a posto”

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Punzecchia Massimo Zanetti: “Sta solo montando ad arte una polemica, che però non trova il conforto dei numeri”. Difende i cosiddetti “?topolini’: “Parliamo di ventidue imprenditori che nella loro vita lavorativa hanno costruito patrimoni importanti”. Snocciola le cifre: “Oggi il Bologna vale 33 milioni”. Ma soprattutto i fatti: “Fin qui sono stati centrati tutti gli obiettivi che ci eravamo posti”. E’ un Giovanni Consorte a tutto campo quello che difende a spada tratta il “?suo’ Bologna rispondendo agli attacchi di Zanetti. L’ingegnere di Chieti, presidente dimissionario di Bologna 2010 e neo presidente del Patto di sindacato, lo ha fatto ieri sera dal salotto del “Pallone nel 7″ su E’ tv. Cominciamo dal racconto dei fatti. “Il 23 dicembre “? attacca Consorte “? il club rischiava o no il fallimento? Sì: e alla fine non è fallito. La squadra rischiava o no di retrocedere in B? Sì: e alla fine è rimasta in serie A. Queste non sono opinioni, ma fatti”. Dai fatti ai numeri. Zanetti, nell’ultima esternazione, aveva abbassato drasticamente il presunto valore di mercato del club, fissato dallo stesso Consorte in “almeno trenta milioni”. Ecco come l’architetto del salvataggio rossoblu arriva a quella cifra: “Il valore del capitale del club adesso è di 20 milioni: 15 messi dai cosiddetti “?topolini’, 4 da Zanetti e uno che arriva dalle associazioni. Il debito globale dei prossimi due anni è di 5 milioni. Venti meno cinque fa quindici, che è il patrimonio netto rettificato. A questa cifra vanno aggiunte le plusvalenze sui giocatori, che ammontano a 18 milioni. E quindici più diciotto fa 33″. Che il Bologna by Consorte dica trentatre sembra già  di per sè una prova di buona salute. E qui l’ingegnere fa la somma delle cose positive. “Abbiamo evitato il fallimento, siamo rimasti in A, c’è stata una crescita di valore del club e, aggiungo, il Bologna si iscriverà  per certo al prossimo campionato (precisazione utile per smentire le voci, più che di parte, in uscita nei giorni scorsi da Genova, sponda Sampdoria, ndr). La conclusione di Consorte è semplice: “Io ho solo assolto a un compito: e credo in modo decente. Tutto il resto sono solo inutili manfrine”. Arriva ad ipotizzare altro di più diabolicamente sottile il numero uno di Intermedia: “Quando il Bologna si è trovato con l’acqua alla gola, Zanetti si è fatto di nebbia. Il senatore Andreotti dice che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca: io penso che qualcuno si sia seduto sulle rive del Gange ad aspettare che il club fallisse o che il Bologna finisse in B”¦”. La certezza di Consorte è che gli attuali soci non abbiano bisogno del ritorno di Zanetti. “Il Bologna non è in vendita “? ribadisce l’ingegnere “? ma è chiaro che se si fa avanti qualcuno che ha l’ambizione di far rivivere al club i fasti di quarant’anni fa, è normale che i soci siano disposti, per il bene del Bologna, a passare la mano”. Attenzione, però, “perchè un’ancora di salvezza è sempre utile, ma a volte rischia di trascinarti sul fondo”. Zanetti o no, incombe il futuro. “E al 30 giugno “? annuncia Consorte “? il club avrà  un patrimonio netto di oltre 20 milioni, un conto economico buono e una situazione debitoria ampiamente al di sotto degli altri club di A. Il budget annuale dei costi deve scendere da 27 a 23 milioni e un primo passo sarà  ridurre la rosa dagli attuali trenta giocatori a ventidue. Però nel vivaio dobbiamo assolutamente investire: chi se ne intende mi assicura che non abbiamo potenzialità  inferiori a quelle dell’Udinese”.

Fonte | Il Resto del Carlino

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