2013

Bologna, che caos: no al ritiro, crescono i debiti

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La squadra contro la decisione di Guaraldi, intanto i debiti salgono a 36 milioni.

BOLOGNA – Clima surreale al Bologna dopo la batosta di Firenze: il club felsineo non sembra capace di fronteggiare la crisi, visto che ieri i giocatori hanno rifiutato di andare in ritiro, come aveva deciso il presidente Guaraldi in accordo con l’allenatore Pioli, per quattro giorni in una struttura di Roma. Il pullman era pronto a condurre la squadra in un albergo di Bologna per il pernottamento in vista del viaggio verso la capitale, ma una commissione di giocatori, formata da Diamanti, Perez e Kone, ha incontrato una decina di tifosi e poi comunicato alla società la decisione di non accettare il ritiro, con un’assunzione di responsabilità davanti alla città. Vuole metterci la faccia la squadra, che ha chiesto ed ottenuto di riaprire i cancelli di Casteldebole per tuta la settimana, così da mostrare il loro impegno quotidiano.

DEBITI – Ma i problemi per il Bologna sono anche economici, perché i debiti sono saliti a 36 milioni di euro. Come evidenziato da “Tuttosport”, per completare la stagione occorrono 3-4 milioni. La strada da percorrere appare la cessione di uno dei pochi gioielli di famiglia rimasti: la metà di Sorensen, Kone o magari Diamanti.

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