2014

Bologna, Bianchi: «A Torino ho lasciato il cuore»

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Le dichiarazioni dell’attaccante rossoblù dopo la vittoria sul Torino.

BOLOGNA BIANCHI – Con un sorriso raggiante ieri Rolando Bianchi si è presentato nel post-partita per commentare la vittoria del Bologna ai danni del Torino. Tante le emozioni per l’attaccante rossoblù, tornato all’Olimpico, dove per cinque intensi anni ha indossato la fascia di capitano granata: «Certo, un gol avrebbe reso tutto ancora più speciale. Ma sono felice così.E le emozioni sono state forti. L’ovazione della Maratona è stata da brividi, del resto io a Torino ho lasciato il cuore. Per carattere sono uno che si affeziona, alle persone come ai posti: e io a Torino e ai tifosi granata resterò legato sempre. Non cercavo vendette verso nessuno, non è proprio nel mio carattere. Lascio le rivincite a chi non è buono d’animo…», ha dichiarato Bianchi, come riportato da “Tuttosport”.

GLI EX – L’attaccante ha poi continuato a parlare della sua ex squadra: «Ho regalato tutte le maglie del Bologna che avevo ai magazzinieri granata, con i quali ho condiviso tante gioie e tanti bei momenti. E poi una al presidente Cairo: con lui conservo un ottimo rapporto, di grande stima reciproca. Ci accomuna l’intensità con cui viviamo le cose, lui ha investito tanto nel Toro anche per prendere me. E il presidente sa quanto mi sono impegnato per il Toro, lo ha capito. Ho parlato con Ventura? No, non credo ci sia qualcosa da dire. Torino? Una squadra fortissima, che merita di arrivare in Europa. Ha un’organizzazione che funziona perfettamente, sarebbe un grande traguardo: i tifosi lo meritano».

LA SITUAZIONE – Bianchi ha anche commentato la doppietta di Cristaldo e si è complimentato con mister Ballardini: «In realtà è stato bravo lui e sono molto contento perché si merita questa doppietta. Ballardini è davvero un ottimo allenatore e una persona splendida, ci sta dando la forza per cercare un’impresa ancora più grande di vincere a Torino: ottenere la salvezza. La partenza di Diamanti per noi è pesante perché abbiamo perso un grande talento, però forse siamo tutti più responsabilizzati. E possiamo farcela». 

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