Boban: «In UEFA serve un uomo di calcio, il nuovo format...»
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Boban: «Alla UEFA serve un uomo di CALCIO, il nuovo FORMAT non mi spiace. Italia? Ecco chi è la FAVORITA per lo scudetto; e su Ibra…»

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Le parole di Zvonimir Boban, ex calciatore del Milan, sulla Champions: «Nei playoff ci sarà da divertirsi, le favorite le solite»

In una lunga intervista a la Gazzetta dello Sport, Boban ha parlato a 360° toccando vari argomenti: dalla Champions, alla politica calcistica e infine il punto sulla Serie A e e le sue protagoniste. Di seguito le sue parole.

COSA HA FATTO NEGLI ULTIMI MESI – «Mi sono divertito a vivere una vita normale. Famiglia e amici, sfruttando il tempo libero che non ho mai avuto. E godendomi i miei hobby: libri, carte e scacchi. Naturalmente tra una partita e l’altra delle tantissime che vedo di ogni campionato, con la stessa passione di sempre».

FINE RAPPORTO CON LA UEFA – «Ho fatto tanti compromessi nella mia vita, di qualcuno mi vergogno anche, ma di fronte alla usurpazione e alla pura politica di chi per difendere un proprio interesse infanga tutto il calcio e le sue istituzioni, non era possibile continuare. E mi creda, nonostante il mio ruolo fosse prestigioso e importante, la decisione di farmi da parte seguendo il mio credo è stata inevitabile anche se sofferta. Purtroppo, da anni vediamo che la tecnocrazia calcistica imperversa nel sistema, privandolo dei valori che invece dovrebbe rappresentare e difendere sempre. Questa gente pensa di essere più importante del gioco, dei calciatori, degli allenatori, del pubblico, delle stesse istituzioni calcistiche. In questo senso, lo dico amaramente, pur lottando per i cambiamenti nella Uefa, come prima nella Fifa, non sono servito a niente».

HA SENTITO CEFERINNo. Mi dispiace come è finito il nostro rapporto».

CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA – «Chi lo dice sbaglia, non ne ho la minima intenzione, ma un vero uomo di calcio in Uefa servirebbe eccome».

IMPEGNATIVO ESSERE BOBAN – «A tutti noi la vita, in tanti momenti, può farci entrare in zone grigie. Ma devono restare accettabili. Quando si va oltre, bisogna avere la forza di difendere dei valori, che poi sono quelli comuni delle persone che vogliono lasciare una traccia. E che sono più importanti e più grandi di noi e delle nostre ridicole comodità. Se per questo mi trovano complicato e pesante, non ci posso fare niente…»

NUOVO FORMATO CHAMPIONS – «Nonostante questo formato sia nato per avere più introiti, fregandosene dei giocatori e del calendario già intasatissimo, mi piace e credo divertirà tanto. E stato votato prima del mio arrivo in Uefa. Io ho litigato con tanti per far ridurre le partite nei gruppi perché inizialmente ne erano previste dieci e per me non permettevano l’integrità della competizione visto che ci sono 4 fasce di squadre come livello di forza. Alla fine sono state ridotte a otto»

PARAGONE CON LA SUPER LEAGUE E DELIGITTIMAZIONE DEI CAMPIONATI NAZIONALI – «Non credo. I campionati con queste 2 partite di più non perderanno la loro enorme importanza e prestigio. E i playoff saranno molto divertenti…»

FAVORITE – «Le solite due: Real Madrid e Manchester City. Se qualcuno sa gestire bene le stelle, quello è Carlo Ancelotti». Il miglior calcio al mondo è della Spagna. Ma il City è sempre dominante. Meglio Pep o Carletto? Per costruire Pep è unico, per gestire e non complicare meglio Carlo».

ITALIANE – «L’Inter ha dimostrato di poter competere con tutti, le altre non le vedo a questo livello».

INTER FAVORITA PER LO SCUDETTO – «Assolutamente sì, è la più forte e completa».

TURNOVER E GESTIONE FRATTESI – «Frattesi non è una vera mezzala e penso troverà meno spazio di Zielinski che è perfetto per il gioco di Inzaghi. Mkhitaryan sta facendo bene, ma è una seconda punta adattata a centrocampo».

LAUTARO – «Lautaro è fortissimo, un giocatore vero. Non ce ne sono tanti cosi, ma deve ancora dimostrare le sue qualità ai più grandi livelli internazionali. Tradotto: dovrebbe essere decisivo nelle gare più importanti e diventare indispensabile per l’Argentina. Allora si potrà considerare come un vero fuoriclasse».

THIAGO MOTTA – «Motta mi piace tantissimo, quello realizzato col Bologna è stato un capolavoro. La Juve è già una squadra compatta e ordinata che cerca di giocare un bel calcio.Un altro discorso è la qualità e la classe dei giocatori a certi livelli, ma attenzione: sta nascendo una bella Juve con un grande allenatore».

KOOPMEINERS – «No, non vale 60 milioni. È un ottimo giocatore ma non è un fuoriclasse che cambia la dimensione di una squadra, specialmente non una squadra come la Juventus».

PROBLEMI MILAN – «Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lilla e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3, con Bennacer (quando rientrerà) davanti alla difesa e non in panchina. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Leao e Pulisic. Reijnders non può giocare a due in mezzo, Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all’inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste».

THEO E LEAO – «Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi».

IBRA – «Ibra è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale».

MALDINI LO SENTE ANCORA – «Sì, è un amico grandissimo e lo rimarrà per tutta la vita».

CONTE – «Antonio ha sempre ottenuto i risultati, farà bene ma deve trovare la pazienza che tante volte non ha per il suo carattere inquieto e competitivo. Mi piace che abbia deciso di giocare con tre davanti perché né Kvara né Politano possono giocare da seconde punte. Sapendo quanto amava le due punte davanti, lo trovo un atto di maturità. E un bene per la Serie A che sia tornato».

ATALANTA – «L’Atalanta è l’orgoglio di tutti quelli che per davvero amano il calcio. Gasperini, i giocatori e la società sono da anni fenomenali. Ma quest’anno sarà molto dura. Faranno bene, non credo di più…».

ROMA DA CHAMPIONS – «Spero di sì, ma sarà molto dura. Per me la Roma ha un fascino particolare da sempre. De Rossi capisce il calcio ed è solo questione di tempo: i risultati arriveranno. Dopo la batosta contro l’Empoli era fondamentale non perdere con la Juve,
lì si è vista la mano del tecnico
».

DURATA CALCIOMERCATO – «Non è giusto che il mercato duri così a lungo, è un disastro per i tecnici e per tanti giocatori e hanno ragione a lamentarsi. Siamo alle solite, il calcio non è al primo posto degli interessi di chi decide e prezzi si pagano».