2014
Bizzarri: «Lazio? Che delusione…»
Il portiere del Chievo svela i retroscena sul suo passato
Da riserva a titolare: in poche parole può essere descritta la rinascita di Albano Bizzarri, che ha tolto il posto al giovane Francesco Bardi al Chievo Verona. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha rivelato come ha annunciato Rolando Maran il cambio in porta: «La mattina in cui giocavamo col Sassuolo (2 novembre), Maran ha chiamato noi tre portieri e ha detto “voglio cambiare”. Ho risposto bene, sono arrivato nel posto giusto al momento giusto. Con la Lazio ho fatto una gran partita, ora lotto per salvarmi, sarebbe bellissimo», ha raccontato Bizzarri, che non si è mai fatto sopraffare dalla concorrenza, ma anzi l’ha sfruttata come stimolo per tirare il meglio di sé.
I RETROSCENA – Eppure ha vissuto momenti difficili l’estremo difensore, come quello nel 2010 alla Lazio: «Feci il terzo, l’allenatore era Reja. Dicevano che ero un primo e da secondo avrei messo in difficoltà Muslera. Poi ho avuto Marchetti che è esploso. Non mi è mai stata data un’opportunità. Pure l’anno scorso è stata dura. Mi chiamò Delli Carri, al Genoa non erano sicuri di Perin. Poi Mattia è esploso, anzi vi dico che è il portiere che è migliorato di più. Ho bussato a varie porte e le ho trovate chiuse, ho chiamato io dei club ma non trovavo nulla». Tra l’altro il trasferimento alla Lazio ha complicato i rapporti con Pietro Lo Monaco, che lo portò a Catania: «Forse non aveva torto. Per me Catania è stata un’esperienza unica. Pensi che il mio migliore amico nel calcio, Izco, che ora ho ritrovato qui, era con me a Catania. Ed è la città in cui ho mangiato meglio in assoluto».
DAI GALACTICOS – A proposito del passato, spicca l’esperienza al Real Madrid, dove ha vinto una Champions League: «Avevo 21 anni, ero solo, prima volta lontano da casa. Andai male, non sfruttai l’occasione. A 21 anni ti fai troppe domande e me ne facevo, eh. Il Real è una cosa troppo grande. Ma ho imparato. Soprattutto da Bodo Illgner, il migliore a cui ho fatto il secondo. Era completo ed era tedesco. Ho detto tutto. Anche se il mio modello è sempre stato Van der Sar, un mito», ha concluso Bizzarri, che ha rivelato di volersi dividere tra Spagna e Argentina quando smetterà per via degli investimenti fatti.