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Bianco: «Guerra Ucraina? Momenti difficili. Non sono più con De Zerbi»

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L’ex difensore del Cagliari Paolo Bianco si racconta ai microfoni di Radiolina dopo essere scappato dalla guerra in Ucraina

ASTORI – «Canini era già a Cagliari, Davide è arrivato l’anno dopo. Si vedeva che avevano qualità, Astori mi ha impressionato in un pre campionato. Chiami Leo Colucci e gli chiesi di Davide perché mi aveva impressionato. Poi purtroppo è finita male».

I GIOVANI – «Carboni l’ho visto da vicino e si vede che è uno di prospettiva e qualità. Lovato l’ho conosciuto vedendo le partite della zona del Veneto. A fine partita ho segnalato Lovato ad un mio amico che faceva il direttore sportivo. È un difensore moderno, sa difendere e ha personalità».

LA GUERRA – «È stato un momenti difficile nessuno era preparato in Ucraina. A noi ci dicevano che fosse impossibile che la Russia invadesse. Purtroppo si sono sbagliati, noi ci siamo svegliati con le bombe. Sono state 5 bombe in 15 minuti, sono scappato in macchina. Non sapevi cosa poteva succedere. Noi siamo stati fortunati perché la nostra società ci ha dato le condizioni per lasciare Kiev in sicurezza. Anche se quei 4 giorni sono stati ricchi di preoccupazioni, per noi ma soprattutto per la nostra famiglia. La notte arrivavano giornalisti che ci dicevano di stare tranquilli e di non sfidare i russi se fossero arrivati. Per fortuna non sono arrivati in città e ancora non arrivano. Abbiamo un sacco di amici che stanno scappando».

I RAPPORTI – «Noi siamo liberi di andare dove vogliamo, la FIFA ci libera. Ma ora è impossibile pensare di andare a lavorare sapendo che i nostri calciatori e amici sono sotto le bombe. E poi ho appena terminato l’esperienza come collaboratore, lo dico in via ufficiale».

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