2015
Bertolacci e Niang per cambiare il Milan
Il treno di testa è ancora lì: come può cambiare il Milan del 2016
Il clamoroso treno di testa che conta cinque squadre in appena quattro punti, dai 36 dell’Inter ai 32 della Roma, con il Milan ad inseguire a quota 28: lontano, ma non lontanissimo. Senza però, al momento, i numeri per competere: l’attacco segna poco (23 reti, quinto della Serie A) in relazione alle dotazioni d’organico e soprattutto la difesa incassa con regolare e preoccupante costanza (21 gol al passivo, decima retroguardia del torneo).
EQUILIBRATORE – Se il Milan sembra aver definitivamente virato verso il 4-4-2, e dunque in direzione di un impianto che punti a valorizzare rapidità e qualità degli esterni offensivi in modo tale da accrescere il numero di occasioni a disposizione degli attaccanti, Andrea Bertolacci sarà la reale risorsa del 2016: finora praticamente sempre infortunato, ma voluto in primissima persona da Mihajlovic proprio per la sua capacità di agire in una mediana a due abbinando alla perfezione la fase difensiva ai tempi d’inserimento ed alla disciplina nell’impostazione. Un centrocampista giovane e completo mancato come il pane al tecnico serbo: il Milan non ha un’alternativa del suo livello. E lui, una volta messi i problemi fisici alle spalle, è pronto a dimostrare di valere i venti milioni investiti dal Diavolo.
DISFATTORE – Nel senso buono, s’intende. Mbaye Niang, classe 1994, è l’incaricato a far saltare il banco: ha potenza fisica devastante, atletismo e personalità, mezzi tecnici evidenti e sta lavorando per affinare la validità della scelta in zona gol. Sì, perché quando schierato da Mihajlovic nelle vesti di attaccante – al fianco dell’inamovibile Bacca – dovrà certamente esaltare le sue caratteristiche ma più di ogni cosa garantire all’economia rossonera quei numeri finora mancanti. Il riferimento al dato dei gol fatti è evidente. Se l’obiettivo del Milan è quello di raggiungere nel breve periodo il treno di testa, l’attaccante francese sarà peraltro chiamato a dimostrarsi duttile: in alcune partite – o frangenti in base al risultato – Niang può agire da esterno offensivo e lasciare spazio a Luiz Adriano o al rientrante Balotelli da seconda punta. E’ un ruolo che esegue senza particolari problemi, può ulteriormente progredire nell’interpretazione per risultare meno individualista e più funzionale al collettivo.
IL CALCIOMERCATO – La sessione invernale aprirà molto presto: pochi giorni, il via alle danze dal prossimo 4 gennaio, per definire operazioni di calciomercato magari già in cantiere. A questo Milan, lo raccontiamo da inizio anno, serve innanzitutto un difensore centrale: non necessariamente un investimento da urlo, il club rossonero lo ha già fatto con Romagnoli ed è lui il top player della difesa da accudire e far crescere, ma proprio per garantire che questo processo di affermazione non abbia particolari intoppi sarebbe servito al suo fianco un difensore di comprovata esperienza ed attuale affidabilità. Potrebbe andar bene Alex, vero, ma i suoi continui fastidi fisici ne minano l’utilizzo. Gli altri un po’ meno. Il Milan deve lavorare all’individuazione di questo profilo: può bastare una spesa contenuta per affiancare a Romagnoli un difensore di livello che migliori le statistiche rossonere. Il treno è ancora lì, vietato sbagliare però.