Bergomi avvisa l'Inter: «Confermarsi non è mai facile...»
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Bergomi avvisa l’Inter: «Confermarsi non è mai facile; Barella leader, Bisseck la sorpresa, e su Taremi…»

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Beppe Bergomi

Le parole di Beppe Bergomi sul campionato dell’Inter: «Sono la squadra da battere, ma devono avere le motivazioni e la voglia di riconfermarsi»

Beppe Bergomi ha parlato a la Gazzetta dello Sport a pochi giorni dall’inizio del campionato, in cui l’Inter è chiamata a riconfermare lo Scudetto della scorsa stagione. Di seguito le sue parole.

CHE INTER SARÁ – «Sono la squadra da battere, ma prendo spunto da una frase di Zielinski detta proprio alla Gazzetta: “Io una preparazione così dura in vita mia non l’ho mai fatta”. L’anno scorso l’Inter ha avuto l’età media più alta del campionato. Ora c’è stato qualche infortunio di troppo e bisogna stare attenti. Per questo dico che è un gioco di motivazioni, di voglia di confermarsi. Per vincere di nuovo non bisogna pensare di avere già la pancia piena».

DIFFICILE RICONFERMARSI – «L’epoca dei nove scudetti della Juve è finita. Il Milan tricolore nel 2023 è arrivato quinto. Il Napoli decimo. È una questione di determinazione e motivazioni. Se non ne hai, allora è tosta».

MOTIVAZIONI – «Mai sentirsi arrivati. Quest’anno l’Inter non può scegliere: la stagione scorsa, in Champions, c’è stata qualche rotazione in più, stavolta sarà diverso. E i 19 punti di vantaggio sul Milan vanno azzerati, come se non esistessero. È quella la chiave».

NUOVO RUOLO PER INZAGHI – «Sì, perché entra da campione in carica. Dovrà tenere tutti sul pezzo in ogni momento, ma in questo è un top player. Conosce le dinamiche, le trasferte più e meno toste. Insomma, sa tutto. Deve tirar fuori dai giocatori ancora qualcosa in più».

GIOCATORE CHIAVE – «Faccio una premessa: gli interisti sono tutti forti, fortissimi, ma se me ne chiede uno le dico Barella. Parliamo di un ragazzo che vuole vincere ogni partitella, che ha una personalità trainante e un senso assoluto del sacrificio. Scelgo lui perché è il più forte, il più importante. Vedo in Nicolò l’uomo spogliatoio. Il leader emotivo del gruppo».

SORPRESA – «Bisseck. So che l’Inter sta cercando un mancino, ma l’anno scorso lui ha giocato anche da braccetto sinistro. Ecco, magari la palla non uscirà benissimo perché non è il suo piede, ma vedo in lui grandi potenzialità. E poi parliamo chiaro, è enorme. L’Atalanta acquista i centrali partendo dal metro e 90 in su. Averne uno così è decisivo. Per me quest’anno avrà più spazio».

TAREMI – «É intelligente e rapido. In più, segna sempre. Ci faccia caso: non eccelle in nessun fondamentale, ma sa fare tutto. Contro il Las Palmas ha conquistato un gran rigore e si è fatto trovare in area in occasione del gol. Peccato per l’infortunio, ma resta davvero un grande acquisto».

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