2013

Bentornato Pepito, dopo due anni esatti di nuovo in azzurro!

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L’ultima partita risale al 7 ottobre del 2011, adesso Rossi punta al Brasile

QUANTO TEMPO! – Nasce negli Stati Uniti ma ha il sangue italiano. Nel New Jersey si sta bene, a Clifton c’è il mare e la montagna, ma il culto per il pallone, quello scarseggia. Meglio fare le valigie verso Parma, dove Rossi farà la trafila nelle giovanili. Il rapporto con l’Italia però, è sempre stato un mordi e fuggi. Prima Manchester, poi Villarreal, parentesi felici prima dell’atteso ritorno in Italia, stavolta per rimanere. C’è voluta un po’ di pazienza per rivederlo in campo, ma ne è sicuramente valsa la pena. Adesso Pepito è tornato, anche in Nazionale. Due anni esatti dall’ultima apparizione con la maglia azzurra. Era il 7 ottobre del 2011 quando Pepito affrontò la Serbia in una gara che terminò 1-1. 

CONTO IN SOSPESO – Due anni dopo c’è tanta voglia di tornare, da protagonista. La prima chiamata fu sotto la gestione Lippi nel 2008 in una sfida contro la Bulgaria. Un anno dopo arriva il primo gol azzurro, realizzato in amichevole all’Irlanda del Nord. La doppietta invece – ironia della sorte – arriva proprio contro gli Stati Uniti, ma nella Confederations Cup del 2009 l’Italia si fece eliminare subito al primo turno. Il Mondiale 2010 è la grande occasione, vetrina mondiale per consacrare il suo talento. Lippi lo inserisce nella lista dei 28 pre-convocati salvo poi escluderlo all’ultimo. Addio Mondiale dunque, si punta all’Europeo due anni più tardi. In un’amichevole Prandelli gli concede pure la fascia da capitano, la competizione in Polonia ed Ucraina è davvero vicina. Al momento di strappare il biglietto però arriva il brutto infortunio. Il triste destino di un ragazzo che non ha ancora potuto omaggiare la maglia della sua nazionale in una competizione internazionale (salvo la modestissima Confederations del 2009) e mettere tutto il suo cristallino talento a servizio del Paese. La maglia azzurra rappresenta un conto in sospeso e in Brasile Rossi vuole esserci

NIENTE PAURA – Da Pablito a Pepito, ci vuole poco affinché la mente cominci a fantasticare. Stavolta Rossi non vuole perdere il treno e Prandelli lo sa. Può fare l’attaccante centrale, può affiancare Balotelli oppure Osvaldo, può agire da seconda punta oppure anche partire largo se serve, Giuseppe Rossi può fare tutto pur di esserci. Alla Fiorentina ha ritrovato serenità e gioca come se niente fosse. L’infortunio è alle spalle, di fronte a sè invece ha sogni in formato ‘Mondiale

 

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