Benitez: "Le vittorie sono dei giocatori e i trofei del club" - Calcio News 24
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2009

Benitez: “Le vittorie sono dei giocatori e i trofei del club”

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Rafa Benitez ha rilasciato una lunga intervista per Ferragosto ai microfoni del Corriere della Sera in edicola quest’oggi. Il tecnico iberico ha raccontato ancora una volta i motivi che lo hanno spinto a scegliere l’Inter dopo l’addio di Josè Mourinho e risponde anche alle ultime dichiarazioni del tecnico portoghese circa la vittoria della Supercoppa Italiana: “Grana allenare questa Inter? Non è una grana. à? un onore. Mi ha spinto l’orgoglio di guidare un club che negli ultimi anni ha fatto molto bene. E la tradizione di un club che per tutte le cose che ho visto ha molto in comune con il Liverpool. Cosa? Il senso della lotta da soli contro tutti. Difficile rivincere tutto? Sempre è difficile vincere, ma qui c’è la mentalità  giusta. Non è una squadra che ha vinto solo l’anno scorso, ma negli ultimi 5 anni. Ed è merito di tutti: in primo luogo del presidente e dei dirigenti, che hanno una mentalità  particolare; poi dei giocatori, che sono bravi; e dopo dei tifosi, che stanno dietro alla squadra. L’allenatore raccoglie tutto questo. Come trovare le motivazioni? Parlando. Io non dirò mai “?”?voglio fare così”, ma “?”?vorrei fare così, voi che cosa ne pensate?”. Mi piace più insegnare che obbligare. Così ho parlato con il capitano e con i giocatori: tutti mi hanno detto che vogliono continuare a vincere. Eto’o ancora ‘terzino’? Quello che ha fatto è stato un grande lavoro per la squadra. Lui sa che se quello che deve fare è importante per la squadra, lo farà . Cercheremo qualche accorgimento per avvicinarlo alla porta. Che idea mi son fatto di Balotelli? à? chiaro che è un giocatore di qualità , con un tremendo potenziale, ma voleva giocare ogni partita. E questo una società  come l’Inter non poteva assicurarglielo. Per noi non è stata una decisione facile, ma forse è stato meglio così, soprattutto per lui. Come deve giocare la mia squadra ideale? Bene. Mettiamola così: se la premessa è che dobbiamo vincere, giocando bene si vince di più. Detto così è facile. Poi però ti scontri con la realtà , con squadre ben disposte tatticamente: a quel punto si lavora per creare una situazione di vantaggio. Cosa ha lasciato Mourinho? Si vede che la squadra ha una mentalità  vincente. Ma è la stessa che aveva prima con Mancini, e prima ancora con Cuper. Ma la società  è sempre più importante, i giocatori sono sempre più importanti di noi allenatori. L’allenatore fa il proprio lavoro, ma se non ha i giocatori, se la società  non è forte, non si va da nessuna parte. Mourinho dice la Supercoppa Italiana sia sua? Prima di parlarne, vinciamola, e dopo vediamo. Però mi chiedo: tutti i trofei vinti nel passato di che allenatore sono? Secondo me di nessun allenatore: sono dell’Inter, dei giocatori che stavano in campo e dei tifosi. E poi vorrei fare una domanda. Se c’è qualcuno che vuole prendersi i meriti in caso di vittoria, è pronto anche a prendersi le colpe in caso di sconfitta? (…) Ho fatto togliere una suo foto dallo spogliatoio? Lui sa che non è vero. O non ha informazioni o non vuole averle. La pagina di giornale è stata tolta senza che io ne sapessi nulla ed è stata sostituita con un’altra pagina, più recente. E su quella pagina c’è anche lui, magari più piccolo, ma ci sono pure i giocatori. Quanto sono stato vicino alla Juventus? Il calcio cambia ogni settimana. La verità  è che un allenatore che guida una squadra forte come il Liverpool è sempre nel mirino di altre squadre che stanno cercando un tecnico. Il mio procuratore ha avuto contatti, ma a questo punto sono qua e sono molto contento di essere qua”.

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