2016
Belotti e Savoldi, cosa hanno in comune il “Gallo” e “Mister Miliardo”
Belotti come Savoldi, l’ex attaccante racconta quella cessione straordinaria e parla del numero 9 del Toro
Belotti è nato come lui a Gorlago, il ruolo che ricoprono in campo è lo stesso quello del centravanti, ma il “Gallo” e Giuseppe Savoldi hanno anche qualcos’altro che li accomuna: entrambi, anche se in tempi diversi, hanno infranto un record riguardo la valutazione dei loro cartellini. L’attaccante del Torino è stato valutato ben 100 milioni, Savoldi a suo tempo venne chiamato ‘Mister Miliardo’ quando nel 1975 fu il primo italiano a superare il miliardo di lire con il passaggio dal Bologna al Napoli. Intervistato da Tuttosport l’ex attaccante ha ricordato quel periodo della sua carriera e ha anche espresso il suo parere sul numero 9 del Toro.
LE DICHIARAZIONI – «Non mi sono mai posto il problema della mia valutazione, diciamo che dopo il trasferimento sentivo più responsabilità verso il Napoli e nei confronti della tifoseria. Anche negli spogliatoi nessuno ha mai fatto battute per il mio soprannome ‘Mister Miliardo’, c’era molto rispetto. Personalmente quella valutazione mi sembrava eccessiva ma a volte la domanda e l’offerta creano queste situazioni. Non sono mai stato bravo a fare calcoli così quando il Napoli mi ha fatto una proposta migliorativa ho accettato subito anche perché conveniente dal punto di vista calcistico: passavo dal Bologna che viaggiava a metà classifica al Napoli che lottava per lo scudetto». Su Belotti: «Non lo conosco personalmente ma mi sono già espresso su di lui due anni fa quando non era ancora esploso al Palermo, mio ha colpito la sua fame, quella voglia di fare gol. E’ un attaccante completo, sa fare tutto bene: fa molto movimento, è bravo con entrambi i piedi, fa salire la squadra tenendo palla, manda in rete i compagni e non è troppo egoista, il giusto per un centravanti. E’ un ragazzo modesto e umile». Sulla valutazione di 100 milioni: «Non è stato un caso che il Toro si sia tutelato, sa che il giocatore può diventare fortissimo è giovane. Forse l’offerta potrebbe arrivare dal campionato spagnolo che come gioco è molto simile al nostro, quest’anno puà tranquillamente arrivare a quota 20 gol, molto influirà come andrà il Toro che non è dipendente da Belotti. Se dovessi trovare un giocatore che me lo ricorda direi Anastasi anche se ora è più facile segnare rispetto a un tempo. Sono sicuro però che questa valutazione non lo cambierà perché so che è una bravissima persona». Infine una battuta sul prossimo impegno del Toro contro la Juve: «Il Torino dovrà giocare al massimo per riuscire a vincere contro la Juve che vive un momento di flessione ma che ha giocatori che con un guizzo possono risolvere la partita. Penso che i granata possano puntare all’Europa League.»