2017
Torino, la verità di Petrachi: «Belotti per Niang? Sì, il Milan ci ha provato»
Il direttore sportivo del Torino Gianluca Petrachi racconta le operazioni di calciomercato granata dell’ultima sessione svelando i retroscena sull’assalto del Milan a Belotti: «E c’era chi diceva l’avremmo ceduto…»
Se serviva togliere ogni dubbio, bastava chiedere a Gianluca Petrachi. Il direttore sportivo del Torino, nel corso di una intervista odierna, ha confermato in toto quella che, per gran parte del calciomercato, è sembrata una voce praticamente certa: l’assalto del Milan nei confronti di Andrea Belotti. Non solo: l’acquisto avvenuto praticamente a fine sessione da parte dei granata di M’Baye Niang poteva fare da traino all’incredibile (e milionaria) operazione. Vedere per credere. «È stata una telenovela, col Milan non è stato facile – ha raccontato Petrachi parlando appunto dell’affare Niang – . Loro avevano provato a prendere Belotti, inserendolo nella trattativa. Ho voluto tenere io separati i discorsi, parlandone separatamente. Il presidente mi aveva dato l’ok per Niang già prima dell’ultimo giorno, ne ho poi parlato con Mino Raiola e si era parlato già pure col Milan».
Alla fine decisivo l’inserimento di un bonus, spiega Petrachi, che ha permesso al Torino di prendere Niang senza dover cedere nulla sul discorso relativo a Belotti, che per ora rimane (leggi anche: Torino, Belotti rinnova con una nuova clausola), nonostante tutto e… tutti. «Se avessimo voluto portare a casa i 50-60 milioni di Andrea, avremmo potuto farlo. Non l’abbiamo fatto prima di tutto perché non vale quelle cifre, ma pure perché vogliamo che Belotti possa arrivare ad essere pagato per quello che vale. E se il ragazzo vorrà confrontarsi con squadre che fanno la Champions, in futuro, allora lì non è che saremo obbligati a cederlo. Mi piace pensare a tutti i detrattori, che hanno scritto e detto che sarebbe stato venduto, che era tutto programmato e che alla fine sarebbe finita così. Abbiamo dimostrato in silenzio e con coerenza che si voleva trattenere Belotti». Non è invece stato possibile trattenere altri, ma questo, racconta Petrachi, fa parte del calciomercato, così come le operazioni contrarie magari alla propria filosofia (citato per esempio l’affare di Umar Sadiq in prestito secco dalla Roma). Così però spesso va la vita.