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Belgio-Italia: 3 cose che non avete notato del match

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Ecco le tre curiosità sulla grande sfida Belgio-Italia, partita valida per la 5ª giornata di Nations League

Una bella vittoria dell’Italia, che al di là del peso specifico nella Nations League, ha confermato i progressi evidenziati nelle gare precedenti. Anche se il dominio nel volume di gioco non ha corrisposto a una proporzionata resa nelle occasioni, con il Belgio che avrebbe potuto anche pareggiare se il palo non avesse salvato Donnaruma nell’ultimo quarto di gara. Ecco tre episodi meno evidenti della gara.

  1. Lo stop invisibile. A metà del primo tempo un Belgio in affanno vede De Bast spazzare via energicamente l’area di rigore. Ne esce fuori un campanile, di quelli ascrivibili un po’ al vecchio e un po’ logoro viva il parroco, definizione in disuso perché cose di questo genere se ne vedono di meno. Trossard salva dall’out il pallone e Alberto Rimedio ne loda il meraviglioso stop. Ci fidiamo, visto che la regia se lo perde e neanche lo ripropone nei replay. Valli a fare certi gesti tecnici se poi spariscono in questa maniera.
  2. Una volta eravamo amici. Ci sono state diverse situazioni in area di rigore nelle quali l’Italia è andata vicina ad entrare in porta col pallone, coerentemente con quanto proposto nella circostanza del gol decisivo. In una di queste manovtre perfette fino all’ultimo passaggio (e non oltre), Di Lorenzo ha messo a disposizione un pallone pronto da girare verso la porta. Solo che Cambiaso ha anticipato Kean, ricordandosi che non sono più compagni di club e dimenticandosi che lo sono in Nazionale.
  3. Meglio l’Italia. No, non è una valutazione complessiva della condotta di gara. Ci riferiamo a una grande opportunità per i padroni di casa e come tale tutt’altro che poco notata: cross di Castagne, fino a quel momento decisamente poco pulito nelle soluzioni, testa di Lukaku, fino a quel momento praticamente annullato da Buongiorno. Palla fuori di poco e una piccola nostalgia: meglio quando li si vedeva (il primo) o li si vede ancora (il secondo) da noi. O no?
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