Calcio Estero
Schnellinger: «Beckenbauer, la sua classe e Italia-Germania 4-3»
Il ricordo di Karl-Heinz Schnellinger di Franz Beckenbauer: «Avrebbe potuto giocare anche oggi, lascia una grande lezione di calcio»
Terzino del Milan, compagno di nazionale della Germania Ovest, autore del gol dell’1-1 che ha prolungato ai supplementari Italia-Germania, la partita del secolo con Franz Beckenbauer in campo. Karl-Heinz Schnellinger è stato tutto questo e nel giorno del lutto parla a La Gazzetta dello Sport.
CENTROCAMPISTA E LIBERO – «Franz avrebbe potuto giocare dappertutto. Aveva una tecnica e una classe che gli avrebbe permesso di rivestire in qualsiasi parte del campo ogni ruolo. Tutti trovano naturale classificarlo come il classico libero, ma aveva anche una postura particolare e certe movenze che lo avrebbero aiutato anche come attaccante. E infatti ha segnato tanti gol, pur schierato indietro».
IL GOL IN ITALIA-GERMANIA 4-3 – «Sì, vero, chissà… senza quella mia spaccata a rete forse non ci sarebbero stati i supplementari e quella pazza mezzora di calcio. Ogni tanto ho i flash di quella giornata. Ma non chiedetemi cosa ci siamo detti dopo il pareggio: è stata tutta una gran confusione, urlavamo tutti, dopo almeno un’ora in cui attaccavamo ma non riuscivamo a battere Albertosi. All’1-1 eravamo felici del fatto che si andava avanti, con Franz che stringeva i denti. Chi si immaginava che quella partita sarebbe diventata una magia, che sarebbe passata alla storia. Intendiamoci: Germania contro Italia non è mai una sfida banale, ma lì si superò qualsiasi limite».
IL PIU’ GRANDE DI SEMPRE – «Guardate, io non so mai come regolarmi di fronte a certe graduatorie, quando si confrontano i fuoriclasse delle diverse epoche. Si può dire tutto e il contrario di tutto. Io penso soltanto che uno come Beckenbauer avrebbe potuto giocare anche oggi, perché aveva una concezione del calcio sempre all’avanguardia e lui non si tirava mai indietro di fronte alle novità. Di sicuro Franz è tra i grandissimi. In Germania e in tutto il mondo è un idolo totale».
DA AVVERSARIO IN MILAN-BAYERN – «Eh, sempre corretto, ma non guardava in faccia nessuno. Lì la nazionale veniva accantonata, non c’entrava più nulla. É andata bene a me, quella volta».
COSA LASCIA BECKENBAUER – «Una grande lezione di calcio. A chi non lo conosce tra i più giovani, suggerisco di guardarlo nei filmati dell’epoca. Basta ammirarlo lì per intuire che è un modello immortale. Se uno cercherà di imitarlo, non sbaglierà di sicuro. Grande Franz».