2009
Bayern Monaco, Olic: “Io tifo Inter, non mi scorderò mai di Mazzola”
Ivica Olic è da sempre un tifoso interista, ma non per questo sarà limitato in campo. Il croato del Bayern Monaco, ha infatti raccontato la sua storia, intrecciata con la squadra nerazzurra: “Spero di segnare nella partita più importante, contro l’Inter, anche se devo ammettere che io dell’ Inter sono un grande tifoso. C’è un motivo molto particolare -Ã? afferma in un intervista rilasciata a Repubblica.it – . Io sono stato un giocatore dell’ Inter. Quando avevo 17 anni, sono stato in prova per una settimana alla Pinetina, nel ’98. L’ allenatore era Gigi Simoni e in attacco c’erano campioni come il mio idolo Ronaldo e Recoba. Io ero un ragazzino, giocavo in Croazia in seconda divisione, nel Marsonia. Ma feci bene negli allenamenti. Ho un ricordo fantastico di quei giorni, una foto con Ronaldo con dedica e una maglia della partita amichevole che giocai contro l’Iran, in attacco in coppia con Recoba: lui fece gol, io me ne mangiai uno. Simoni diede il via libera al mio acquisto. Mancavano solo alcune formalità , per firmare il contratto. Poi si fece avanti l’Hertha Berlino. Mazzola, che al tempo era il direttore sportivo, non voleva farmi partire. Ma io avevo solo 17 anni e giudicai che fosse più utile e più logico per la mia crescita sportiva andare in un club medio, come l’ Hertha, dove avrei potuto giocare. All’ Inter sarei stato chiuso dai tanti campioni. Sandro Mazzola fu davveroÃ? un signore, un vero gentleman. Mi lasciò partire, ma disse questa frase, che non dimenticherò mai “Vai pure, ma se diventerai qualcuno, non ci dimenticheremo di te”. Così, da quel momento, sono rimasto un tifoso dell’Inter e ho avuto meno rimpianti, quando è sfumato il mio acquisto da parte della Juve. Arrivò infatti la controfferta del Bayern ed eccomi qui. Non è stata una decisione facile, ma si è rivelata la scelta giusta. Ora infatti sono in finale di Champions, dopo un anno in cui ho sbaragliato la concorrenza di gente come Toni, Klose, Gomez.. So sfruttare bene le mie occasioni. Ho perso quella di andare a giocare in Italia, ma non è ancora detto, ho ancora 31 anni e mai dire mai. Intanto alla mia Inter dò appuntamento a Madrid: per farle gol. Segno sempre alle italiane? Non ho nulla di personale contro le squadre italiane, però è vero che affrontarle mi porta bene. La più famosa, per voi, è la partita del Mondiale 2002 in Giappone, quando feci gol all’ Italia di Trapattoni e la Croazia alla fine vinse 2-1. Ho segnato anche in Champions alla Juve e alla Fiorentina. Alla Juve avevo fatto due gol perfino in un torneo estivo a Londra, all’ Emirates Stadium. Contro l’Inter spero di ripetermi”.
Fonte: Repubblica.it-FcInternews.it