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La battaglia di Santiago: il Cile elimina l’Italia – 2 giugno 1962 – VIDEO

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Il 2 giugno 1962 l’Italia del tecnico Paolo Mazza, complice l’arbitraggio discutibile dell’inglese Aston viene sconfitta per 2-0 dal Cile e deve abbandonare la Coppa del Mondo

I Campionati del Mondo per la nostra Nazionale sono sempre stati un continuo alternarsi di incredibili vittorie e brucianti sconfitte, intervallate da edizioni anonime e ordinarie. Tuttavia nella storia del calcio azzurro ci sono almeno due situazioni in cui tutti i tifosi italiani si sono sentiti vittime di un ingiustizia, defraudati di una vittoria che sarebbe spettata loro, ma che qualcuno ha deciso in maniera completamente arbitraria di assegnare a qualcun’altro. Il precedente più celebre è sicuramente quello legato ai Mondiali del 2002 in Corea del Sud e all’arbitro Moreno. C’è però un’altra situazione, affine a quella appena citata, ma poco ricordata per via dei molti anni trascorsi. Stiamo ovviamente parlando della celebre Battaglia di Santiago. Nella Coppa del Mondo organizzata in Cile, il 2 giugno 1962 l’Italia si gioca il passaggio del turno proprio contro i padroni di casa.

I ragazzi di Paolo Mazza sono obbligati a vincere, dopo il pareggio con la Germania Ovest, se vogliono sperare di superare il primo raggruppamento. I sudamericani dal canto loro con i due punti sarebbero pressochè certi di avanzare alla fase successiva. Il clima però è piuttosto teso per via delle dure critiche della stampa nostrana che riteneva sbagliata la scelta di assegnare l’organizzazione della competizione al Cile. La gara fa presto ad incattivirsi, complice anche il disastroso arbitraggio dell’inglese Aston. Il direttore di gara espelle gli azzurri David e Ferrini, mentre fa finta di guardare dall’altra parte quando Sanchez frattura con un destro terrificante il naso di Maschio. Così i sudamericani in doppia superiorità numerica si impongono per 2-0 nel finale. La sconfitta determina la quasi matematica eliminazione dell’Italia, che si concretizzerà qualche giorno dopo nonostante l’inutile vittoria sulla Svizzera.


 

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