2014

Batosta Insigne ma è tornato il Napoli

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Senza Insigne ma con uno spirito rivoluzionato. Riecco il Napoli

SERIE A NAPOLI INSIGNE – Nella serata che certifica il ritorno del Napoli ai livelli che gli competono arriva una notizia scioccante per chi tiene a cuore le vicende partenopee: Lorenzo Insigne ha rimediato una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro e dovrà restare lontano dai campi da gioco per almeno cinque mesi.

QUANTO PERDE IL NAPOLI – Una botta terribile. Proprio nel momento in cui il buon Lorenzo si era consolidato nel ruolo: più lontano dalla porta ma con maggiori licenze creative. Ed è questo patto tacito con chi lo additava di scarse qualità realizzative che lo ha rasserenato e gli ha consentito di inscenare il meglio del suo repertorio: sgravato dalle responsabilità in termini di finalizzazione ha liberato la mente ed iniziato a dettare calcio con continuità. Numeri di alta scuola e sacrificio per garantire al delicato impianto tattico di Benitez il necessario equilibrio: il popolo partenopeo ha apprezzato ed è tornato un amore in realtà mai assopito. Napoli dai suoi figli pretende tanto, si sa. Ed è giusto così: messi da parte alcuni fischi ingenerosi riecco il sereno. Ora il crac: si era subito temuto il peggio e così è stato, il Napoli perde un interprete di assoluto livello (così come Antonio Conte che aveva scelto di riportarlo in nazionale) e dovrà essere inappuntabile Dries Mertens nella sostituzione. Il belga è senz’altro più letale negli ultimi metri ma meno completo e più individualista: la creatura del tecnico spagnolo pratica però un calcio corale ed è in tali spartiti che Mertens dovrà trovare esaltazione. E l’intero pacchetto offensivo avrà come mai bisogno delle sue alternative: De Guzman e Michu dovranno rispondere presente.

“TORNA PRESTO CAMPIONE!” – Tra i tanti scegliamo il messaggio di Alessandro Florenzi, calciatore della Roma, postato sui social network con tanto di foto che li ritrae entrambi in maglia azzurra, quella della nazionale italiana: degno di nota il gesto di un calciatore che non si contraddistingue soltanto per le sue ottime capacità calcistiche quanto per uno spessore personale decisamente elevato, destano forse sorpresa invece i tanti commenti a latere dei tifosi giallorossi. Più volte peraltro a zittire le poche voci degli immancabili imbecilli: un coro che stona, quello di chi non perde un’occasione buona per seminare odio e rancori. Ed ulteriori divisioni. No, c’è tanto altro: c’è chi rende omaggio ad un calciatore avversario ma rispettato e stimato, augurandosi di ritrovarlo presto in campo. Riconoscendo i valori che sono alla base dello sport e che – sembrerà una banalità ma di questi tempi non lo è – se persi rimettono in discussione tutto dalla base.

INTANTO IL NAPOLI E’ TORNATO – Era chiaro, lampante: dopo una serie di ottime prestazioni in cui si è raccolto meno di quanto si fosse meritato – e che dunque avevano risollevato il Napoli sul piano della proposta calcistica ma meno su quello strettamente legato ai risultati – l’eventuale vittoria di Firenze si sarebbe tradotta nella certificazione del ritorno. E vittoria è stata: tre punti cercati, voluti ed ottenuti. L’approccio alla gara da parte del Napoli è stato perfetto: gli uomini di Benitez hanno letteralmente dominato la prima frazione di gara – ancora troppi sprechi, impensabile lo 0-0 dell’intervallo in concomitanza di una tale mole di gioco – e continuato ad offendere fino al gol del vantaggio. Poi il ritorno della Fiorentina – e ci mancherebbe altro onestamente, si giocava in casa di una squadra molto forte – ma ecco la differenza: la capacità di soffrire. Sì, perché nel calcio quest’abilità è richiesta ed è requisito necessario: il Napoli ha subìto gli attacchi viola – e va ripetuto, ci mancherebbe altro – ma senza affondare, anche quando ad un passo dall’essere raggiunto ha trovato la forza per evitare che questo accadesse. Sembra lontano il raccapricciante scenario di San Siro: la doppietta di Callejon puntualmente annullata dal ritorno nerazzurro. Un gol fatto e uno preso, un gol fatto e uno preso. Il Napoli è tornato ed ora guarda avanti, ben oltre il rimpianto dei punti lasciati per via: senza Insigne, vero, ma con uno spirito rivoluzionato.

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