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Bastoni: «Inter? Sono molto fortunato ad essere dove sono»

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Alessandro Bastoni, difensore dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a Cronache di Spogliatoi toccando diversi temi

Alessandro Bastoni, difensore dell’Inter, ha affrontato diversi temi nella sua lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio. Ecco le sue dichiarazioni:

AMBIZIONE – «Sicuramente sono molto fortunato a essere dove sono. Conte, Marotta e Oriali sono persone che ti spingono sempre a dare il massimo e trovare quell’ambizione necessaria. La mia ambizione è quella di non fermarmi perché ho ancora tante cose su cui migliorare ma ho tutto il tempo e l’obiettivo è quello di vincere il più possibile con l’Inter. Lo ripeto: sono interista e sarebbe un sogno stare 20 anni all’Inter e giocare per l’Inter».

COMPAGNI IN RITIRO – «In ritiro dormo con Skriniar. Anche lui un bravissimo ragazzo ma ci troviamo nelle stanze degli altri. Brozovic ha tutto l’armamento di freccette, lui è abbastanza malato e ha qualsiasi tipo di freccette quindi passiamo le ore lì. Chi è il più forte? Lui, lui. Fa le gare con i giocatori professionisti. Ha un bar in Croazia, al suo paese, dove organizza tornei di freccette. La prende proprio sul serio».

PREPARTITA – «Non sono uno di quelli che deve essere concentrato, che non deve sentire nessuno con la musica nelle orecchie, penso che ognuno debba esser libero di preparare la partita come meglio crede: se vuole parlare al telefono parla al telefono, se vuole mandare messaggi lo fa. Ognuno è libero di trovare la concentrazione a proprio modo e quindi credo sia indipendente dalla nazionalità. Per esempio, il Papuè uno che prima delle partite ascolta tanta musica, ride e scherza anche con Ilicic, che dall’esterno può sembrare una persona tutta seria, sul pezzo, in realtà è una persona che sta allo scherzo, che gioca e che ride. Come dicevo prima, credo che ognuno sia libero di prepararsi come meglio crede a una partita».

COMPITI DEL DIFENSORE «Il primo compito del difensore deve essere quello di difendere, poi tanto meglio se sa impostare. Stiamo andando verso un calcio in cui i ruoli contano, ma relativamente. Tutti devono saper fare tutto».

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