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Barzagli: «La Juve non si fidi del momento del City, serve una vittoria. Critiche Vlahovic? Il mio consiglio è questo»
Le parole di Andrea Barzagli, ex difensore della Juve, sulla sfida di Champions League in programma contro il Manchester City
Andrea Barzagli ha parlato a La Gazzetta dello Sport del momento della Juve e della sfida in Champions League contro il Manchester City.
MANDZUKIC FAREBBE COMODO – «Mario non era uno da 30 gol, ma anche quando non segnava trascinava la squadra con il suo spirito. C’era sempre nelle partite che contavano. Per Thiago è già una bella cosa avere di nuovo Vlahovic, assente contro l’Aston Villa. E poi speriamo che torni presto Milik e che a gennaio possa arrivare qualcuno dal mercato».
SOSTITUTO BREMER – «Nel mio caso fu una occasione per tutti: è andata bene, poi è iniziata una storia bellissima. A gennaio è dura, devi azzeccare un colpo che abbia impatto immediato perché il tempo è poco. Meglio uno che conosca il campionato o un grande profilo europeo. A metà stagione o ti migliori o non vale la pena. Non conosco il budget della Juve, ma dei nomi che sento quello più garantito mi sembra Skriniar».
CITY IN CRISI – «Io non mi fiderei e sono convinto che la Juventus farà lo stesso, anche perché i bianconeri vengono da tanti pareggi e hanno bisogno di un successo scacciapensieri che trasmetta fiducia. Con il City sarà dura, ma è in quelle notti europee che a volte scocca la scintilla e cambia la stagione».
VLAHOVIC – «Si vede che Dusan ci tiene, ma la pressione per il 9 della Juventus è normale, soprattutto quando il prezzo è alto. A vrebbe bisogno di un bel gol contro il City . Tanto i discorsi saranno sempre gli stessi: se segna è perché è Vlahovic, altrimenti è un problema. Deve tapparsi le orecchie».
DIVERSO DA HAALAND – «Haaland è più killer fin dai tempi del Salisburgo e del Borussia Dortmund. Poi al City si è inserito in una macchina da gol e ha vinto tutto».
COME MARCARE HAALAND – «Ci vuole grande attenzione dentro l’area, dove fa paura. Haaland alla stazza e all’atletismo abbina movimenti importanti e l’abilità in acrobazia. Bisogna stargli sempre un po’ appiccicato, Acerbi nei recenti duelli in City-Inter lo ha sempre tenuto sotto pressione. Ma deve essere un lavoro di squadra, tutta la difesa della Juve deve stargli vicino».
YILDIZ E KOOPMEINERS – «Yildiz, come talento puro, sarebbe stato anche nelle nostre Juve vincenti, ma ha 19 anni e non va caricato di aspettative per aiutarlo a diventare continuo, che è quello che conta. La pressione su Koopmeiners è inevitabile dopo l’investimento estivo, però non dimentichiamoci che è arrivato tardi, si è infortunato e la Juve è un mondo a parte: quanti ne ho visti così… Thiago ha bisogno della sua qualità, come di quella di Yildiz e Conceicao. Il portoghese è un’ala moderna, tutto dribbling: forse era dal nostro Douglas Costa che la Juve non aveva uno così velenoso».