2017
Bari: da dove ripartire dopo la sconfitta
L’analisi tecnica del flop con l’Entella
Bari – C’è profondo rammarico in casa dei biancorossi, dopo la sconfitta con il modesto Entella, per aver interrotto la serie di tre vittorie consecutive ed aver bruciato la possibilità di portarsi a più tre lunghezze dal primo posto. Partiamo dal presupposto che vincere contro una squadra che ha ottenuto solo quattro vittorie in diciassette giornate non sarebbe stata di certo un’impresa, ma è un rammarico essere usciti con le ossa rotte dal match. In precedenza, prima della serie di tre vittorie consecutive con Foggia (1-0), Novara (1-2) e Pescara (1-0), i galletti erano stati frenati sul 2-2 dalla Salernitana nel match del 4 novembre scorso.
Moduli a confronto – Nel match pareggiato in rimonta per 2 a 2 contro la Salernitana, con una doppietta di Galano (ad oggi miglior marcatore stagionale per i pugliesi con 11 reti), il modulo scelto dall’ex azzurro Fabio Grosso fu il 3-5-2, con gli esterni Anderson ed Improta molto propositivi in avanti, per sfruttare l’azione delle due punte Galano e Cissé. Con quel modulo, speculare al 3-5-2 dei laziali, la retroguardia pugliese ha fatto fatica a resistere alle sortite offensive, concedendo due gol e ben dodici occasioni da rete. Da lì, in poi, in effetti, Grosso ha virato su un 4-3-3 che rinuncia alla superiorità numerica al centrocampo e riduce l’ampiezza del gioco, ma permette maggiore presenza in difesa con due terzini fissi e maggiore ampiezza in avanti con due ali. I risultati non si sono fatti attendere, con appunto le tre vittorie conseguite negli ultimi match, prima dello stop in Liguria. Ma cosa non ha funzionato? La scelta di schierare al centro dell’attacco Floro Flores anziché Cissé, titolare nelle precedenti vittorie, ha privato la squadra di quella fisicità che invece offre il francese. La scelta, compiuta anche per dare minutaggio all’ex Sassuolo, non ha portato all’esito sperato.
Terzini ed esclusione di Brienza: Un altro limite, mostrato dal Bari nell’ultima uscita, sta nell’incapacità di interrompere le azioni avversarie con i ripiegamenti dei terzini. Anderson dimostra un’ottima propensione offensiva e, non a caso, nel centrocampo a cinque riusciva molto bene nel ruolo di esterno, ma va in difficoltà in alcune letture difensive. Da ultimo, ma non sicuramente per importanza, va inoltre segnalata l’assenza dai primi minuti del giocatore probabilmente più tecnico della rosa, Franco Brienza. Lo scarso minutaggio concesso all’ex Reggina toglie tecnica alla squadra, ma è sicuramente giustificata da un modulo che non prevede un trequartista di ruolo.
Conclusioni: Nonostante l’ultima sconfitta, il Bari condivide il primo posto con Parma e Palermo, a quota 29, e può sicuramente trovare tanti lati positivi in questo primo scorcio di stagione, come le capacità dell’allenatore, Fabio Grosso, e nelle alternative che permettono di far turnare i giocatori nei ruoli chiave.