Giampiero Ventura non sopporta proprio l’appellativo di sampdoriano.
Il tecnico del Bari, intervistato per Repubblica, ha parlato della sua esperienza sulla panchina blucerchiata alla vigilia della sfida contro il Genoa: “Sono sicuro che sarà  un bello spettacolo – ha detto Ventura – . Chiedo solo, a chi mi insulta dalla tribuna, di smetterla con questa menata del ‘Ventura sampdoriano’. Io sono uno che vive di calcio e ama il suo lavoro. Mi sento 48 anni, ho voglia e sento di avere ancora molto da dare. Ma so anche che non allenerò mai una grande squadra. L’autobus è passato 10 anni fa quando accettai la proposta della Sampdoria appena retrocessa in Serie B. Fu la scelta del cuore e non della ragione, dissi no anche ad alcune squadre di primissima fascia. Ma è molto difficile essere profeta in patria e a Genova quasi impossibile: quell’anno fu devastante, posso tranquillamente affermare che mi ha rovinato la carriera. Quando dissi che Ranocchia e Bonucci sarebbero arrivati in Nazionale, qualcuno mi chiese se avevo sniffato. Con me il loro valore di mercato è cresciuto in maniera esponenziale, scherzando dico sempre a Preziosi che mi dovrebbe riconoscere un premio.”