2016
Paparesta torna dalla Malesia a mani vuote
Il numero uno del Bari ottimista su Noordin, Giancaspro attende al varco
Gianluca Paparesta è tornato ieri dalla Malesia senza un euro in tasca, ma con tante promesse. L’attuale numero uno del Bari ha incontrato in questi giorni Ahmad Noordin Datò, l’imprenditore malese che ha firmato un contratto di intenti per l’acquisto delle quote di maggioranza (il 50%) della società pugliese. La notizia cattiva è che per il momento i soldi di Noordin ancora non si vedono: parliamo dei 2,5 milioni di euro di caparra promessi entro la fine del mese ma non ancora versati (il famigerato bonifico). La notizia buona è che Paparesta si è mostrato anche ieri abbastanza ottimista. Di più: ha promesso che entro il consiglio di amministrazione del prossimo 30 maggio riuscirà ad ottenere il via libera per l’ingresso di Noordin in società e dunque per l’acquisto del club definitivo da parte del malese. A questo punto saranno giorni di febbrile attesa, perché il Bari ha 2,6 milioni di euro di debito pregresso da coprire a brevissimo.
BARI: GIANCASPRO ASPETTA TUTTI AL VARCO – La situazione è più delicata di quello che forse si vorrebbe far pensare, perché dall’altra parte della bilancia pende ancora l’ago di Cosmo Antonio Giancaspro, proprietario del 5% delle azioni baresi e socio di minoranza di Paparesta, con cui l’imprenditore molfettese è entrato apertamente in conflitto negli ultimi giorni (asserendo di non essere stato avvertito della trattativa con Noordin). L’impressione, non confermata, è che Giancaspro aspetti Paparesta e Noordin al varco: qualora l’operazione non dovesse andare a buon fine, il socio di minoranza si è già detto disposto a partecipare alla ricapitalizzazione della società (ha già versato 2,5 milioni di euro di prestito, del resto, come non dimenticarlo) e dunque ad assumere maggiori poteri. Come riporta La Repubblica – Bari potremmo assistere ad una situazione per cui il socio di minoranza non sarebbe più il socio di minoranza, ipotesi che Paparesta vuole scongiurare a tutti i costi portando Noordin in società e liquidando Giancaspro a strettissimo giro di posta.