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2016

Guerra Bari: Paparesta vs. Giancaspro

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paparesta bari settembre 2014 ifa

Quello di Noordin può essere solo un pretesto, alla base giochi di potere

Un comunicato duro, anzi durissimo, quello emanato ieri dal Bari e dal presidente dei Galletti Gianluca Paparesta: il destinatario era Cosmo Antonio Gianscaspro, socio di netta minoranza (5%) della società, che aveva accusato Paparesta e gli altri componenti del consiglio di amministrazione barese di avere avviato una trattativa per la cessione delle quote di maggioranza della società (50%) all’imprenditore malese Ahmad Noordin Datò a sua insaputa. Giancaspro aveva detto di essere venuto a conoscenza della vicenda soltanto con la presenza di Noordin allo stadio in occasione di Bari – Cesena: qualora fosse veramente così, non sarebbe il massimo… Paparesta ha ribattuto, nel comunicato, chiarendo come le regole siano state rispettate e, alla firma del contratto preliminare di acquisto di Noordin, tutte le parti fossero state avvisate. Più che altro, però, il nodo in questo caso sembrerebbe un altro: Paparesta e Giancaspro, che fino a qualche mese fa si erano tanti amati, adesso sono l’uno contro l’altro senza un motivo apparente.

BARI: PAPARESTA VS. GIANCASPRO, PERCHÈ? – Difficile capire il reale motivo dello scontro, ma è probabile che alla base di tutto vi siano divergenze insanabili sulla gestione sportiva e non solo del Bari. Di più: Giancaspro, scudendo 2,5 milioni di prestito per salvare la società qualche mese fa e scucendone altri 500mila per l’acquisto del 5% delle quote, ha già dato dimostrazione di un certo potere economico, cosa che forse ha irrigidito Paparesta, totalmente in difficoltà negli ultimi tempi. Pare chiaro che l’attuale presidente voglia vendere a Noordin forse anche per rafforzare la propria posizione: nei prossimi due giorni, Paparesta, volato in Malesia, si dice che potrebbe chiudere l’affare, ma rimane il fatto che Datò, finora, non ha ancora tirato fuori i 2,5 milioni di euro di caparra, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, e non se ne capisce il motivo. Qualora Paparesta dovesse tornare a casa a mani vuote, allora Gianscapro potrebbe decidere di concretizzare l’agguato… 

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