2016

Bari: mercoledì il tecnico, sarà Sannino

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Tifosi prudenti, ma ci sono richieste: divise bianche e canale tematico

A meno di colpi di scena, Beppe Sannino dovrebbe essere il prossimo allenatore del Bari al posto di Andrea Camplone (in scadenza di contratto): mercoledì potrebbe arrivare l’annuncio, ma tutto lascia pensare che sia l’ex Carpi a prendere le redini dei pugliesi. Prima di tutto ci sarà da scegliere, forse già domani, il nuovo direttore sportivo: il neo-presidente Cosmo Giancaspro avrebbe in mente, per adesso, soprattutto due nomi. Il primo, in pole position, è ancora quello di Daniele Faggiano, d. s. del Trapani ed ex Bari. L’altro è quello più esperto di Sean Sogliano, a un passo dall’addio al Genoa. Sannino, va specificato, ha lavorato con entrambi (con Faggiano ai tempi del Siena, con Sogliano al Varese), ecco perché la sua nomina, a prescindere, appare abbastanza probabile. Non mancherebbero comunque a Giancaspro le alternative per il ruolo di direttore sportivo, ma prima dovrà essere sancito l’addio (praticamente scontatto) con Razvan Zamfir.

BARI, LE RICHIESTE: DIVISE BIANCHE E CANALE TEMATICO – Ieri Giancaspro ha incontrato anche il sindaco di Bari Antonio Decaro: lo Stadio San Nicola resta in cima alle priorità della nuova gestione dei pugliesi e si va verso una nuova concessione, probabilmente in esclusiva, per i prossimi cinque anni (per il momento l’accordo precedente tra Bari e Comune è in stato di proroga). Il neo-presidente sarebbe propenso anche ad una riqualificazione dell’impianto successivamente. Capitolo finanze: Giancaspro punterà molto sul marketing, come già annunciato all’interno del suo piano industriale da 100 milioni di euro (in teoria). Dopo l’annuncio del ritorno del galletto come simbolo del club, i tifosi, che predicano calma, avrebbero esposto alcune richieste specifiche sul tema: una divisa da gioco completamente bianca, come nella tradizione, e la possibilità di avere un canale tematico per tutti i supporters che sono lontani dalla città, come riporta stamane La Gazzetta del Mezzogiorno. Prima, chiaramente, sono altre le priorità.

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