Paparesta e Noordin s’incontrano in Malesia per chiudere in fretta l’acquisto del Bari.

Datuk Noordin Ahmad si avvicina, sempre di più, a compleatre l’acquisto, del 50%, del Bari. Il magnate malese sta cercando di trasformare il club, da anni in serie B, in una favola del calcio italiano per tentare di emulare quanto fatto dal Leicester City. Noordin ha avuto per molto tempo contatti con l’Italia, avendo lavorato insieme a Finmeccanica, in Malesia, per quasi vent’anni, spignendolo ad entrare anche nel mercato calcistico italiano, tramite il Bari. Una volta che la diligence sarà completata, il malese finalizzerà l’acquisizione del club per la fine di maggio, rilevando la metà delle quote del club che sono, al momento, in mano a un consorzio di azionisti guidati da Gianluca Paparesta.

LA SERIE A – Il piano per far tornare il Bari in Serie A partirà non appena sarà completato l’acquisto, con l’obiettivo ben preciso di far diventare la squadra pugliese per la prima volta campione d’Italia. Il tutto entro cinque anni. E prima? Per prima cosa il Bari deve riuscire a mantenere, nelle ultime due giornate, l’attuale posizione in classifica per accedere ai playoff di Serie B. «Stiamo lavorando velocemente al fine di rendere più facile l’acquisto», ha detto Noordin al New Straits Times, giovedì scorso, parlando sull’eccitazione che si sta vivendo nel capoluogo pugliese dopo la notizia di un suo possibile acquisto del Bari. «Abbiamo un’importante partita il 21 maggio, contro i rivali per la promozione del Trapani, e tutti vogliano che io sia al San Nicola – ha continuato Noordin – Dopo ci saranno i playoff e, se Dio vorrà, dopo staremo in Serie A».

FARE COME IL LEICESTER – Come ad inizio degli anni venti nelle campagne italiane si diceva “dobbiamo fare come in Russia”, ora il nuovo leitmotiv, questa volta solo per le medio-piccole realtà calcistiche, è “dobbiamo fare come il Leicester”. Ma in che senso? Noordin ci da la risposta, dicendo: «Recentemente abbiamo visto come un allenatore italiano ha fatto vincere la Premier League a un piccolo club e (vuole il caso) anche i loro proprietari vengono da questa parte remota del mondo – quindi – Il nostro obiettivo è quello di essere campioni in cinque anni». Il talento non manca alla rosa del Bari, secondo Noordin che oltre tutto ha visto anche in loro entusiasmo e forte motivazione. «Hanno tutti un grande futuro davanti, ma hanno bisogno anche di buone strutture per sfruttare al massimo le loro proprietà – continua il malese – dobbiamo creare un progetto e lavorare sodo, ma senza alcuna fretta».

L’ACQUISTO – Noordin non prevede alcun problema per l’acquisto del club perché essendo un pacchetto completo, non sarà difficile pianificare il futuro grazie a un piano economico adeguato e realizzabile. Anche Paparesta, che ha salvato il Bari dal fallimento nel maggio del 2014, concorda con Noordin. «Datuk Noordin è stato a Bari molte volte sia per vedere i match sia per capire qual è la situazione reale del club», ha esordito Paparesta in visita in Malesia avvenuta, soprattuto, per: «Costruire un rapporto più forte con Noordin e con la Malesia. Perché per il Bari è importante far partire questo progetto quinquennale nel più breve tempo possibile. Spero di poter annunciare la vendita del club al prossimo cda del club».

IL FUTURO – Una volta che l’accordo sarà sancito e il 50% del Bari sarà di Noordin, Paparesta ha aperto subito a possibili accordi commerciali con società malesi, anche perché: «La Malesia potrebbe diventare un mercato imporantissimo per il Bari e costruire un rapporto stretto con la Malesia, permeterebbe al Bari sia di esportare il proprio brand sia di avere la possibiltà di acquistare giovani malesiani da “importare” a Bari». Sarà questo quindi il futuro del Bari? Una dirigenza mista formata da italiani e malesi che porterà il Bari alla gloria o, anche questa volta, sarà solo un sogno dei tifosi baresi? Lo scopriremo nei prossimi cinque anni.