2012

Bari, Garzelli: “Abbiamo bisogno di aiuto”

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BARI GARZELLI – Nel mirino della critica dei tifosi baresi ci è finito anche Claudio Garzelli, direttore generale del club pugliese, a cui è stato affidato il compito di far quadre il bilancio della società biancorossa, piena di debiti. Intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il dirigente del Bari ha parlato delle insistenti voci di “rischio smantellamento” della squadra, che nel frattempo corre spedita nella serie cadetta.

Il Bari vince e piace, si renderà conto che parlare di cessioni a gennaio è una cosa inopportuna, soprattutto dopo una serie di partite poco fortunata.

«Lo so perfettamente di essere impopolare. Non finirò mai di sollecitare un ambiente poco sensibile alla vita del Bari Calcio. Nessuno deve strumentalizzare nulla, bisogna fare i conti con la realtà. Capisco i tifosi. Sono stato uno sportivo, ho l’abitudine di rispettare chi ha il diritto di contestare».

Vendere qualcuno sarebbe una bestemmia. Torrente è stato chiarissimo. Cosa ne pensa?

«Le preoccupazioni mie e quelle di Torrente combaciano. Noi viviamo con la squadra e per la squadra».

Quindi?

«Se ho parlato in quel modo è proprio per evitare di arrivare a quel punto. Il lato sportivo è importante, però non va dimenticato il resto. Ad esempio, quando ci siamo iscritti, ho pensato che avevamo fatto una grande cosa. Poi, qualcuno ha voluto interpretare faziosamente le mie parole, ma io non ho mai detto “il Bari ora sta bene”».

Concorda che sarebbe un peccato indebolire questa squadra?

«Assolutamente. Non vogliamo indebolire questa squadra. Una squadra forte, alla quale siamo tutti affezionati. Il solo pensiero mi provoca un forte dolore. Anche a livello di immagine, questo nuovo Bari ha trasmesso sensazioni fortissime. Condivido il pensiero di Torrente. Ma non abbiamo mai nascosto nulla».

È partito il nuovo piano “quindicinnale”?

«Andiamoci piano. Dopo aver spalmato in 5 anni i debiti, abbiamo pensato di affrontare un altro percorso. Se dovessimo riuscire nell’impresa, la situazione si alleggerirebbe ancora di più. La società avrebbe un aspetto snello e sarebbe più gestibile».

Dicembre è dietro l’angolo, con le nuove scadenze. Come è messo il Bari?

«Siamo pronti per mantenere gli impegni. Fra il 15 e il 30 dicembre, ci saranno da tirare fuori due milioni di euro, fra stipendi e rateizzazione».

Qualcuno ha bussato alla porta del Bari?

«Nessuno. Chiudo con un appello: se ci tenete al Bari, dateci una mano».

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