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Barella: «Tutti mi criticavano! Meglio essere antipatico che finto. Ho imparato molto da queste sconfitte»

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Il centrocampista dell’Inter e della Nazionale, Nicolò Barella, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione su quella che è stata la sua carriera

Intervistato da Matteo Caccia sui suoi canali YouTube e Spotify, Nicolò Barella, centrocampista della Nazionale e dell’Inter, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione.

QUANDO MI SONO SENTITO SOLO COME CALCIATORE? – «E’ successo nell’anno dello scudetto, quando tutti mi criticavano all’inizio della stagione dicendo che non ero il solito Barella. Preferisco essere antipatico che essere simpatico vendendo un’immagine in una maniera non vera».

IL RAPPORTO CON LA SCONFITTA E LE FINALI PERSE – «Ho perso la finale dell’Europeo Under 19. Ho dovuto rinunciare a un Mondiale con le giovanili della Nazionale perché mi sono rotto una mano e i miei compagni sono arrivati terzi. Poi sono retrocesso col Cagliari, ho perso una finale di Champions League e perso una finale di Europa League: so cosa vuol dire perdere. Dall’altra parte, ho vinto scudetti, Coppa Italia, Supercoppa, Europeo… E’ più facile spiegare cosa vuol dire vincere perché vedi che sto esplodendo di gioia. Perdere non sai cosa può comportare dopo, magari un’estate brutta, e a me è successo. Ti porta a dire: ‘giocherò ancora una finale di Champions?’ Non mi piace perdere, l’avrei volute vincere tutte le finali che ho giocato, ma è uno stimolo per riprovarci l’anno successivo. La testa di molti non funziona così».

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