Calcio Estero

Barcellona, Tebas: «Il caso Negreira non mi fa dormire la notte»

Pubblicato

su

Spagna, le parole di Tebas: «Non si può negoziare con la Superlega, vogliono distruggere il ceto medio-basso del calcio»

Javier Tebas, presidente della Liga, ha parlato al Marca sport week Malaga 2023. Di seguito le sue parole su vari argomenti, tra cui il caso Negreira e la Superlega.

CASO NEGREIRA – «Mi fa perdere il sonno, è il più grave problema di reputazione e integrità della competizione che ci sia mai capitato nella nostra del nostro calcio. Così come posso dormire bene? La società trasmette tranquillità, ma che lo faccia per tutti: servono spiegazioni, perché dovrebbero essere preoccupati. Un’ora e mezza dopo l’uscita della notizia il Barcellona si è giustificato dicendo che lo fanno tutti. Quelle non sono spiegazioni… La questione è molto seria, ma va distinta in due questione: un conto è comprare gli arbitri, e io penso che non sia successo dato che non ci sono prove, un altro è pagare per influenzare le decisioni. Questa è comunque una condotta gravissima. Per noi è un problema, dobbiamo agire rapidamente».

RICORRERE AGLI ORGANI INTERNAZIONALI – «Su questo forse sarebbe meglio chiedere a un corso di diritto sportivo. La FIFA ha già sanzionato alcune squadre spagnole, è molto difficile che possa arrivare a togliere dei punti, deve essere un organo nazionale a farlo. Ma sono certo che la FIFA interverrà. Con la UEFA parlo poco di questo, preferisco la Superlega o le squadre emanazione di stati. Però esistono delle regole e questa non è una stronzata. Non so se il Barcellona potrà partecipare alla prossima Champions, dipende da loro».

ELIMINAZIONE PSG – «L’eliminazione del PSG mi ha provocato una risata, non un sorriso. Il PSG è una macchina che bara mettendo benzina con le sponsorizzazioni, l’ho già detto molte volte ad Al Khelaifi».

TESSERAMENTO DI GAVI – «Un provvedimento cautelare scattato perché si sono presentati con un giorno di ritardo. E abbiamo vinto».

SI PUÒ NEGOZIARE CON LA SUPERLEGA – «No, è un modello che vuole espropriare il calcio medio-piccolo e prendersi tutto. Non è un modello competitivo quanto un concetto per cui i più ricchi d’Europa dovrebbero governare il calcio. Volevano fare un colpo di stato nel 2021 e lo stesso cerca ora Al Khelaifi, anche se più lentamente».

Exit mobile version