2020
Barcellona Real Madrid: i movimenti di Benzema illuminano il Camp Nou – ANALISI TATTICA
Barcellona-Real Madrid è stata decisa dal rigore di Sergio Ramos, che ha cambiato la partita. I blancos reagiscono dopo le ultime difficoltà
Barcellona e Real Madrid si sono affrontati in uno dei peggiori periodi degli ultimi anni, reduci da pessimi risultati. E infatti entrambi gli allenatori hanno effettuato cambi piuttosto drastici rispetto alle ultime gare per dare una scossa. Koeman ha lasciato fuori un opaco Griezmann, preferendogli il diciassettenne Pedri. Zidane ha voluto invece allestire un undici particolarmente intenso dopo le ultime partite in cui il Real Madrid ha sofferto terribilmente nelle transizioni difensive. Zizou ha tolto Modric e inserito il Pajarito Valverde, che ha fatto la mezzala nel centrocampo con Kroos e Casemiro.
Il Real Madrid soffre a sinistra
Le due squadre volevano attaccare in modo diverso. Il Barcellona cercava di consolidare il possesso e di stanziarsi nella trequarti avversaria, mentre il Madrid intendeva essere più verticale, con attacchi rapidi. Non a caso, Valverde era praticamente un vertice alto del centrocampo, chiamato a buttarsi dentro e ad aggredire la profondità. Un qualcosa che si è visto con chiarezza in occasione del primo gol, con la linea del Barcellona che si è fatta bucare dallo strepitoso movimento di Benzema: anche quando non segna, il francese è sempre un raccordo determinante per i blancos, i suoi smarcamenti uniscono e collegano i reparti, creando spazi per i compagni.
E’ stata comunque una partita in cui entrambe le squadre hanno dato forte sensazione di fragilità. Per quanto nessuna delle due formazioni volesse pressare particolarmente in avanti, entrambe le retroguardie hanno sofferto e concesso parecchio, seppur per motivi diversi. Il Real Madrid ha patito molto sul centro-sinistra del Barcellona, ossia la zona dove il 4-2-3-1 (che era più un 4-2-1-3 con Messi arretrato) faceva tanta densità. Jordi Alba era in costante sovrapposizione, Coutinho partiva decentrato e c’era Ansu Fati pronto ad aggredire la profondità.
Pur difendendosi spesso a 5 (con Asensio che arretrava molto), gli ospiti hanno faticato nel proteggere quella zona del campo. Il Barcellona trovava costante superiorità posizionale, con anche De Jong che spesso si smarcava in quella zona. La giocata Messi-Jordi Alba ha ancora una volta seminato il panico, ed in questo modo è arrivata la rete del pareggio.
Come detto, è stato un Barcellona che ha sviluppato e rifinito soprattutto a sinistra, coinvolgendo poco Pedri e Dest sull’altro lato. Pur dando sempre la sensazione di poter fare male, i catalani hanno però sofferto molto a palla persa. Il Barcellona attaccava con tanti uomini, era così esposto alle transizioni dei rivali. Busquets in particolare ha patito parecchio queste situazioni, ha dovuto difendere in campo aperto contro i break rivali (soprattutto di Valverde). Le transizioni negative continuano a essere un problema che Koeman deve cercare di risolvere.
Sergio Ramos cambia la gara
E dire che a inizio secondo tempo sembrava che i catalani fossero ormai in controllo del match. Con l’ingresso di Lucas Vazquez al posto di Nacho (cambio avvenuto a fine prima frazione), il Madrid si era infatti schiacciato molto. Il Barcellona stava creando parecchio, con Ansu Fati che sbucava costantemente alle spalle di Varane e una grande facilità nel trovare l’uomo libero a sinistra (Coutinho e Jordi Alba soprattutto).
Il rigore di Ramos, arrivato poco dopo un’occasione divorata da Coutinho, ha però cambiato la partita. Il grosso merito del Madrid, che è forse quello che rende meritata la vittoria, è stato quello di aver reagito al meglio dopo aver trovato il vantaggio. Si è chiuso bene e con un’ottima compattezza, riuscendo a essere lucido nelle ripartenze.
Al contrario dei propri avversari, il Barcellona ha sofferto sia tatticamente che psicologicamente lo svantaggio, arrivato nel miglior momento della propria gara. I catalani sono diventati via via sempre più sterili, con Koeman che ha peccato di immobilismo. I primi cambi (iper offensivi) sono arrivati solo all’83’, ed hanno avuto l’unico effetto di allungare ulteriormente i padroni di casa. Super sbilanciati, con Coutinho mediano, il Barcellona ha avuto ancora più problemi nelle transizioni difensive e nel recupero palla. Il Real Madrid ne ha approfittato nel migliore dei modi, chiudendo la partita con Modric al termine di un prolungato palleggio in cui i blaugrana non davano l’idea di poter tornare in controllo del possesso.
Pur essendo stata una gara non certo memorabile e con tanti problemi tattici, Zidane può comunque essere soddisfatto per come i suoi giocatori hanno saputo sfruttare l’inerzia del match. Dopo lo svantaggio, si è vista quella lucidità e voglia di sacrificio che sono state la chiavi della Liga vinta lo scorso anno. Nel momento di maggior difficoltà, i blancos si sono ancora una volta saputi rilanciare.
Al contrario, c’è tanta amarezza per Koeman. Pur avendo dominato il palleggio e creato molto per ampie fase del match, il Barcellona ha patito il terzo passo falso consecutivo. I catalani hanno manifestato sia sterilità offensiva (manca una prima punta) che una certa fragilità nella riconquista. C’è tanto lavoro da fare per l’allenatore.