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Barcellona Deco: «Ecco cosa vogliamo dal nuovo allenatore»

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Le parole di Deco, direttore sportivo del Barcellona, sull’addio di Xavi al club, sul nuovo allenatore, il calciomercato e LaLiga

Il direttore sportivo del Barcellona Deco ha rilasciato una lunga intervista a La Vanguardia in cui tocca vari argomenti: dall’addio di Xavi, al nuovo allenatore fino alle sfide di mercato. Di seguito le sue parole.

XAVI – «Non gli abbiamo chiesto di vincere la Liga, quello che vogliamo è competere. Capisco la sua frustrazione nel non sentirsi valorizzato. È arrivato in un momento importante in cui deve aver messo molto coraggio. Ha difeso il club. Da lì, ogni persona sa fino a che punto le cose lo influenzano e se è disposta a sopportarlo o no. Stiamo ancora assimilando l’annuncio dell’allenatore e non stiamo cercando un suo sostituto».

NUOVO ALLENATORE – «Deve seguire una linea di lavoro, difficilmente saremo una squadra che non vuole giocare bene, che non vuole avere la palla. Partendo da quell’idea ogni allenatore ha le sue caratteristiche, ma chi arriva deve avere ambizione e fame di fare grandi cose. E sappi da dove viene. Motta? Non seguo molto il lavoro di Motta perché non è in una squadra italiana che guardo abitualmente. Marquez lo seguiamo perché è qui. È un allenatore giovane che sta crescendo nonostante le difficoltà.».

VAR – «Ho tanti dubbi. Sta disorientando lo spettatore. Non sappiamo perché interviene e perché no. Bisogna avere molta convinzione per prendersi quel cartellino giallo senza consultarsi. So che il regolamento dice quello che dice, ma l’espulsione avrebbe potuto condizionare la partita».

GUARDIOLA – «Quando arrivò al Barça si parlava di grande rivoluzione, ma è una grande bugia. Ronaldinho e io ce ne siamo andati, ma c’era la migliore squadra che abbia mai visto in vita mia. Ed era intelligente, sapeva di non perdere tempo in altre cose».

VITOR ROQUE – «É stato pagato un prezzo accessibile di 30 milioni se consideriamo che sono stati pagati 90 milioni per Darwin Núñez e 70 milioni per Isak».

CHI PRENDEREBBE DAL SUO BARCELLONA OGGI – «Vorrei prendere Ronaldinho ed Eto’o oggi. Anche Deco. Ma non esistono né sono sul mercato. I tempi sono cambiati, il calcio è cambiato. Oggi non avrei potuto firmare per il Barça. Non avrei aspettato cinque anni a Porto. Neppure Samuel a Maiorca in attesa del Barça. Per quanto volessi, riceverei così tante offerte da così tanti club che il Porto farebbe pagare molto di più e sarebbe molto più difficile. Oggi un giocatore fa gol come Eto’o per sei mesi e tutti i club litigano».

CONCORRENZA PSG E PREMIER LEAGUE – «Quando il Barcellona andò sul mercato 20 anni fa aveva la concorrenza di Real Madrid, Manchester United e poco altro. Ora tutte le squadre di Premier hanno la capacità di firmare. E c’è il PSG. E non c’era nessuna Città potente come quella odierna. Le squadre sono meglio organizzate e i giocatori possono scegliere tra più club. Ma il Barcellona ha ancora forza, possiamo sedurre i giocatori e siamo capaci di portare giocatori importanti».

OBIETTIVI DI STAGIONE – «La Liga non è finita, la vittoria di sabato ci dà qualche speranza. Le prossime partite prima del Napoli saranno importanti, per noi e per le nostre rivali».

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