2013

Balotelli, Handanovic e Giacomelli: i top&flop del quindicesimo turno di Serie A

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SERIE A TOP&FLOP – Con il posticipo tra Inter e Parma si è chiusa la quindicesima giornata di Serie A. Ecco i protagonisti, in positivo e in negativo, del turno appena trascorso.

TOP

BALOTELLI: un gol da rapace d’area, uno da campione con una punizione magistrale, un miracolo di Bardi e una traversa che, probabilmente, sta ancora tremando. Il tutto all’interno di una gara in cui s’è sacrificato molto, riuscendo a battere anche un personalissimo record: quinta partita senza ricevere un cartellino. Balotelli pare rigenerato, per la gioia di Allegri, dei tifosi milanisti e… di Prandelli. 

DESTRO: dieci minuti per scacciare un incubo che durava sei mesi. Fuori dallo scorso 11 giugno, Mattia Destro è entrato e, in pochi minuti, ha piegato la Fiorentina, tenuta viva, sin lì, da uno straordinario Neto. Un gol che rilancia sia i giallorossi che l’attaccante azzurro: adesso, con il tempo, servirà trovare la condizione fisica e il ritmo partita. Di tempo ce n’è, anche in ottica Mondiale…

SANSONE: degli otto gol realizzati in Serie A, tre sono arrivati contro l’Inter, la sua vittima preferita. Alla ‘Scala del Calcio’ si erge da protagonista assoluto del match, insieme all’interista Palacio. Per una sera ruba la scena ad Antonio Cassano, non uno qualsiasi…

BASELLI: talento cristallino. Il centrocampista dell’Atalanta, cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, si rivela uno dei migliori in campo contro il Verona. Fenomenale tecnicamente, sa sempre dove mettere il pallone e lo fa con estrema precisione. In più è fondamentale anche in fase di contenimento, con almeno tre recuperi decisivi. Juventus, Inter e Milan sono sulle sue tracce da diverso tempo, e la gara di ieri spiega perfettamente il perché.

FLOP

ATALANTA: cinque minuti sono bastati a rovinare tutto. Tralasciando gli strafalcioni arbitrali – il corner da cui nasce il pareggio è inesistente, così come il rigore, visto che il contatto tra Cazzola e Cacia c’è, ma fuori dall’area – i nerazzurri devono prendersela solo ed esclusivamente con se stessi. Anzitutto non convince l’atteggiamento della squadra di Colantuono: se inizi a far barricate dal primo minuto del secondo tempo, è normale che prima o poi il gol lo prendi. La difesa, poi, lascia a desiderare: Canini consente a Juanito Gomez di staccare completamente libero in occasione del pareggio, Cazzola, pochi minuti dopo, si addormenta e, per cercare di rimediare, stende Cacia da ultimo uomo. 

HANDANOVIC: contro il Parma il portiere sloveno dimostra di essere umano. Papera clamorosa su un cross lento dalla destra, che regala a Parolo la palla del momentaneo 1-2 ducale. Poi, va detto, c’è anche un po’ di sfortuna, perché 8 volte su 10 la sfera sarebbe uscita lentamente sul fondo. Purtroppo per Handanovic e per l’Inter, però, ieri sera si è fermata a due passi dalla linea di fondo. Errare, d’altronde, è umano…

GIACOMELLI: a dir poco disastroso. Manfredini, già ammonito, prima della battuta di un corner viene trattenuto e spintonato da Conti, che lo colpisce anche al volto. Il direttore di gara, però, se la cava usando il metro – sbagliatissimo, e infatti in Europa ne paghiamo le conseguenze – del cartellino giallo a gioco fermo. Un errore grave, che compromette la partita del Genoa. Grave come il mancato rosso a Conti per doppia ammonizione e ad Avramov, che nel finale tira per i capelli Biondini. Giornata da dimenticare.

HERNANES: un fantasma. La Lazio sprofonda e lui, che dovrebbe prendere per mano i compagni, riesce a fare anche peggio. Va vicino al gol con un bel tiro, ma è un lampo nel nulla. La classifica, adesso, inizia a diventare preoccupante: 17 punti e zona retrocessione che dista solamente di 4. Urge un cambio di marcia, ma questo Hernanes, onestamente, non sembra in grado di poterlo fare. Irriconoscibile.

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