Balotelli e Diego al passo d'addio: li rimpiangeremo? - Calcio News 24
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2009

Balotelli e Diego al passo d’addio: li rimpiangeremo?

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Sembra che sia solo questione di ore, forse ancora un giorno o due, ma poi Mario Balotelli e Diego Ribas da Cunha saluteranno l’Italia per approdare rispettivamente in Premiership e Bundesliga nelle file di Manchester City e Wolfsburg.

Difficile dire adesso se i due calciatori verranno rimpianti da Inter e Juventus, che su di loro, seppur in modo diverso, avevano investito parecchie aspettative per il presente e il prossimo futuro e probabilmente non credevano di doversi privare di due talenti di questo calibro, anche se ancora inespressi. Di certo, le ragioni che hanno portato ad una separazione che ormai sembra davvero dietro l’angolo sono molteplici e rendono comunque le situazioni dei due calciatori diverse, anche se con qualche punto in comune.

Innanzitutto, le ragioni di bilancio. L’Inter aveva già  tra i suoi piani la cessione di un big per fare cassa e risanare le proprie finanze, già  in parte rimpinguate dagli introiti della vittoria in Champions, e dopo aver resistito agli assalti per Milito, Sneijder e (forse) Maicon non poteva rimanere sorda ai petroldollari degli sceicchi proprietari del City: incassare una trentina di milioni per un calciatore cresciuto in casa a costi pressochè ridicoli genera una plusvalenza mica da ridere, e toglie dallo spogliatoio nerazzurro una potenziale mina vagante che già  si era inimicata in passato diversi compagni col celeberrimo lancio della maglia dopo Inter-Barcellona. Considerato il parco attaccanti dei campioni d’Europa, con con Milito, Eto’o, Pandev e dei giovani come Biabiany e Coutinho da svezzare, il sacrificio di super Mario potrebbe (e sottolineo potrebbe) anche passare inosservato.

Un pò differente il caso della Juventus, per cui la cessione di Diego andrebbe ad incastrarsi in una strategia più ampia che riguarderebbe uno stretto giro di calciatori che potrebbero arrivare coi soldi della cessione del trequartista. Per quanto il nuovo tecnico Delneri abbia speso parole importanti per il brasiliano, la realtà  oggettiva dei fatti è che per uno così un posto nel 4-4-2 con cui la Juventus affronterà  la prossima stagione non c’è e qualora restasse andrebbe comunque “inventato”. L’obiettivo dichiarato dei bianconeri è il bosniaco Dzeko, che a quanto pare non ha fatto troppo mistero di voler lasciare la Sassonia per approdare in Italia e il cui unico vincolo è ovviamente legato all’altissima valutazione del Wolfsburg (sui 35 milioni). A conti fatti, coi 18-20 milioni che verrebbero incassati cedendo Diego, sommati ai quasi 6 della cessione di Poulsen e con qualche piccolo sacrificio, arrivare al sogno proibito Dzeko non sarebbe più impossibile.

Insomma, se per Balotelli il discorso è di carattere squisitamente economico, per Diego si tratta di un sacrificio speso in nome di un progetto tattico più funzionale alle idee del nuovo tecnico bianconero. Scelte vincenti? Possibile, di sicuro inevitabili, nonostante gli evidenti rischi che si corrono quando ci si priva di elementi talentuosi e soprattutto giovani.

Sotto questo punto di vista, nonostante sia ben coperta come dicevo poche righe più su, credo rischi molto di più l’Inter. Balotelli nei prossimi anni potrà  diventare assolutamente qualsiasi cosa: un fuoriclasse assoluto, un potenziale pallone d’oro, un discreto attaccante o un semplice piantagrane dai piedi buoni, ma per sapere quale sarà  la verità  ci vorrà  tempo e bisognerà  vedere come evolverà  il ragazzo (che compie oggi 20 anni). Diego tutto sommato è poco giudicabile dopo l’annata terribile della Juventus di Ferrara-Zaccheroni, vista la contraddizione tra l’inizio monstre e la seconda parte di stagione in tono decisamente minore. Tornare in Germania comunque rappresenta professionalmente un piccolo passo indietro e una bocciatura forse troppo severa dopo i 25 milioni investiti un anno fa per portarlo a Torino.

Se li rimpiangeremo o meno, non è importante adesso. Sono scelte che vanno fatte, e che poggiano comunque su basi solide e figlie di idee razionali: aspettiamo che sia il tempo a dire se Inter e Juventus hanno operato bene, ma per il momento mi sento di dire che diversamente proprio non era possibile fare.