2009
Balotelli e altri dieci è la formula giusta. Fiorentina (brava) avrà l’ottavo più facile.
Un colpo di tacco a smarcare Eto’o e una punizione sensazionale e l’Inter va agli ottavi di Champions League grazie alla formazione tanto auspicata: Balotelli ed altri dieci.
Era una gara decisiva per i nerazzurri (che per qualche minuto sono stati in Europa League) e Mourinho ha finalmente tirato fuori dal suo metaforico cilindro il vero campione di livello mondiale che ha a disposizione: Balotelli.
I rimpianti per non averlo impiegato a Barcellona ed a Torino sono tantissimi e dovrebbero far riflettere profondamente chi di dovere.
Forse l’Inter quelle due partite le avrebbe pere egualmente (specialmente quella in Spagna), ma con Balotelli avrebbe dato un senso alle sue prestazioni.
Chi frequenta il mio sito sa benissimo come la penso su Balotelli.
Avrà (anzi, ha) un carattere fumantino (cioè infiammabile), ma le sue doti di calciatore sono così straordinarie da far dimenticare ogni difetto.
Mai visto un diciassettenne con una simile personalità , scrissi due anni fa quando giocò nell’Inter oltre dieci partite da titolare.
Aggiunsi che davanti al portiere la sua freddezza era paragonabile solo a quella di Romario e Ronaldo (quello del biennio 96-98) e che l’Inter doveva puntare su di lui per progettare una squadra di grande livello.
Quest’anno è stato il più decisivo per la capacità di volgere (e stravolgere) a favore dell’Inter ogni tipo di partita.
Mourinho contro il Rubin Kazan ha puntato su di lui ed è stato ripagato alla grande.
Un assist di inaudita bellezza ed una punizione di pura potenza hanno trascinato l’Inter agli ottavi.
Non è stato il modulo a far vincere l’Inter, ci mancherebbe altro.
Anche la Fiorentina di Bernardini, a metà degli anni cinquanta, giocava nella stessa maniera, con Julinho, Virgili e Montuori in attacco e Prini subito dietro.
Modulo copiato da Feola, che vinse il Mondiale del 1958 con Zagalo a fare il Prini e anche il Padova di Rocco, con Hamrin, Brighenti e Mariani di punta e Rosa a fare il suggeritore.
Tanto per dire che ormai nessuno inventa nulla (l’ha anche ricordato Mourinho mercoledì sera in sala stampa), ma che c’è sempre la necessità di far rendere al meglio i giocatori più bravi.
Bravissimo Zanetti, una volta tanto davvero capitano-leader, bravo Eto’o, così come Motta.
Ma la differenza l’ha fatta il fuoriclasse.
Fra il “giuoco” e il giocatore, fortunatamente ha vinto il giocatore.
Grande prestazione della Fiorentina, l’unica italiana a vincere il proprio girone dove c’erano Liverpool e Lione.
I viola saranno favoriti nel sorteggio per gli ottavi dove incontreranno una tra Bayern, CSKA, Porto, Stoccarda e Olimpiacos.
Per Inter e Milan invece sarà più dura: tra inglesi e spagnole, l’unica abbordabile potrebee essere il Bordeaux di Laurent Blanc.
Franco Rossi