2014

Balotelli: «Conte, i miei errori e il sesso: tutta la verità»

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Supermario si confessa: «Forse non sono così male, né come persona né come calciatore»

BALOTELLI LIVERPOOL PREMIER LEAGUE – «Non sapevo molto del club prima del trasferimento, sono rimasto molto sorpreso». Mario Balotelli, intervistato dal magazine ‘Sport’, parla dei suoi primi mesi ad Anfield: «Sapevo che sarei arrivato in una buonissima squadra, ma non pensavo fino a questo punto».

MIGLIORAMENTI – Da migliorare, però, c’è ancora molto, visto che l’avvio di campionato è stato parecchio deludente: «Certamente ci sono ancora molti aspetti che vanno migliorati – spiega il ‘Balo’ – perché le prime giornate non sono state positive per noi, ma i giocatori sono fantastici. La squadra è composta da giovani inglesi molto forti: penso a Lallana, Henderson e Sterling. Più giocatori hai di questo livello e meglio è per la squadra».

È AMORE – Nonostante le difficoltà, tra la gente di Liverpool e Balotelli è già scoppiato l’amore: «L’ho potuto constatare sulla mia pelle, la gente ha grande fiducia in me anche se non sono ancora riuscito a segnare. Mi apprezzano per come sto lavorando, evidentemente. Sì, ho segnato un gol in Champions League, ma in Premier League sono ancora fermo a quota zero. Ecco, il mio unico obiettivo, ora, è riuscire a sbloccarmi».

NUOVO RUOLO – «Io non sono mai stato un attaccante – prosegue Supermario – nel vero senso della parola. Ho sempre preferito girare per il campo, ma adesso sto lavorando per cercare di restare più in area di rigore. Brendan Rodgers mi ha chiesto di giocare da prima punta ed io sto provando ad adattarmi. Brendan ha un carattere forte, e penso che si veda da come la squadra gioca. Con lui può parlare tranquillamente, ma prima di tutto come uomo, poi come calciatore. Non bisogna farlo incazzare, certo… Mi aiuterà molto a crescere. Noi tra le prime quattro? Non penso ad entrare tra le ‘top four’, lavoro quotidianamente per riuscire a vincere la Premier League. Chelsea e Manchester City sono le squadre più attrezzate per vincere».

LA NAZIONALE – Il difficile periodo con il Liverpool gli è costato anche la nazionale. Ma, secondo Balotelli, le porte sono ancora aperte: «Non ho segnato, mentre altri giocatori, Pellè, sono riusciti e dunque si sono meritati la convocazione. Amo l’Italia e la nazionale, nessuno potrà mai dire nulla su questo. Amerò per sempre i miei colori, ma è normale che io ci sia rimasto male dopo le parole che mi son state dette in seguito all’eliminazione dal Mondiale…».

GLI ERRORI – Con la stampa inglese, però, il rapporto non è dei migliori: «In passato ho commesso diversi errori, com’è normale per qualsiasi giovane. L’episodio dei fuochi d’artificio è accaduto, ma non sono stato io ad averlo scatenato, ma i giornali inglesi sono così. È una vergogna a cui sono abituato. I giornali parlano male di me, ma io sono sempre a casa. Dunque, chi parla male di me lo fa perché legge i giornali. Ma sbaglia, perché perde un’occasione per focalizzarsi sul giocatore che sono. E quindi tutti pensano che io sia famoso per le ‘bravate’…».

SESSO – E di ‘bravate’ in compagnia di belle donne Balotelli ne ha fatte molte. Ma mai prima di una partita: «Ho letto che avrei fatto sesso circa tre ore prima della partita perché questo mi aiuterebbe. Fidatevi, se facessi sesso anche quattro ore prima della partita non riuscirei a scendere in campo. Penso che nessuno ci riuscirebbe. Mi ha fatto ridere, ma non l’ho fatto».

MODELLI – «I tre giocatori più forti che abbia mai visto – prosegue Mario – sono Ibrahimovic, Pirlo e Figo. Luis giocava ancora ad alti livelli, quando io ero all’Inter ed avevo 17 anni. Pirlo…è fantastico. Ha una visione di gioco unica e la cosa più incredibile è che si migliora con il passare degli anni. E poi c’è Gerrard, unico nel calcio inglese. È sui livelli di Pirlo, perché alla tecnica e alla qualità abbina la potenza ai massimi livelli. Sarà difficile per il Liverpool trovare un giocatore in grado di sostituirlo».

BELLA PERSONA – Per tanti un modello da non seguire, Supermario: «Ogni giorno quando mi sveglio penso che le persone probabilmente stanno parlando male di me. Poi ci sono giornate in cui vedo i ragazzini venire verso di me per farsi firmare degli autografi e capisco che forse non sto facendo tanto male. Posso fare meglio, ma i ragazzini sono la voce della verità: se non gli piaci non vengono verso di te. E allora penso che non sono tanto male, nè come persona nè come calciatore… Il calcio per me ha sempre significato libertà. Scendo in campo e faccio quello che voglio. Ricordo quando ero piccolo e mi trovavo nei parchi per giocare con i miei amici. Arrivavo sempre all’ultimo minuto e qualsiasi fosse la squadra riuscivamo a vincere».

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