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Milan, Bakayoko non dimentica: «Da Gattuso critiche illogiche, le presi male»

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Milan: in una intervista per France Football, Tiemoué Bakayoko ha toccato vari argomenti: dall’approdo in prestito dal Chelsea, al rapporto con Gennaro Gattuso, fino al futuro…

Una intervista a tutto tondo rilascia a France Football in cui ha parlato di tanti argomenti: Tiemoué Bakayoko non si nasconde e, dalle ambizioni Champions League del Milan agli scontri iniziali con Gennaro Gattuso, ha provato a descrivere le sensazioni relative al primo approccio col calcio italiano dopo l’approdo in prestito dal Chelsea in estate. «Se era Maurizio Sarri a non volermi più a Londra? No, credo che il club abbia cambiato progetto ed io non ero più contemplato, così ho voluto cambiare aria – ha spiegato il centrocampista francese – . Avrei lasciato il Chelsea soltanto per il Milan, perché è il club che mi ha fatto sognare quando ero piccolo. Ti rendi conto della grandezza di questa società sin da subito: io ricordo ancora Paolo Maldini quando giocava e mi pareva incredibile averlo di fronte durante le trattative».

Dello scontro con Gattuso, che aveva riservato nei suoi confronti critiche dopo l’esordio col Napoli, Bakayoko torna a parlare di nuovo: «Non ho apprezzato quelle parole e sia io che le persone che mi sono intorno le abbiamo prese male perché sono state illogiche: ha messo i dubbio il mio calcio, secondo lui dovevo cambiare posizione del corpo in campo. Francamente però credo che tutti vorrebbero un allenatore come Gattuso: dice sempre quello che pensa, è una figura paterna per i giocatori, non lascia nulla al caso e sa il fatto suo». L’ex Chelsea rifiuta infine il paragone, ormai abusato, con un altro francese che ha fatto la storia in rossonero: Marcel Desaily («Mi lusinga, ma lui era più difensivo») e si sofferma sul futuro: «Farò di tutto per permettere al Milan di qualificarsi in Champions League, poi vedremo come andrà, perché io ho ancora un contratto con il Chelsea. Quando suonerà di nuovo la musichetta della Champions a San Siro, io vorrei esserci».

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