2019

Milan, si apre il caso Bakayoko: la società riflette con attenzione sul suo riscatto

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Tiemoué Bakayoko ancora al centro di un episodio disciplinare con il ritardo che è costato ieri il ritiro punitivo del Milan: per il centrocampista, in prestito dal Chelsea, riscatto a rischio

Il caso esploso ieri in casa Milan con il ritardo di un’ora di Tiemoué Bakayoko agli allenamenti è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo settimane di tensioni dovute soprattutto alla crisi di risultati che ha investito la squadra. Il tecnico Gennaro Gattuso, dopo un’attenta riflessione, ha deciso alla fine di punire l’intera rosa dichiarando il ritiro a porte chiuse da qui a lunedì (quando i rossoneri sfideranno il Bologna in campionato). A pesare, secondo i retroscena circolati nelle ultime ore, soprattutto l’atteggiamento del centrocampista francese che rischiava di avere ripercussioni su tutto il resto del gruppo: Gattuso avrebbe insomma temuto di perdere il controllo dello spogliatoio dopo che negli ultimi tempi non erano mancati episodi disciplinarmente rilevanti.

Proprio Bakayoko, in tal senso, era finito meno di un mese fa sotto la lente di ingrandimento dopo il gesto della maglia di Francesco Acerbi mostrata in segno di sfottò ai propri tifosi al termine di Milan-Lazio di campionato: il giocatore era stato multato ed avvisato dalla dirigenza, che aveva avviato anche ulteriori ragionamenti. Il francese è infatti arrivato in estate in prestito dal Chelsea: su di lui pende un diritto di riscatto da 35 milioni di euro, una cifra che i rossoneri potrebbero fare molta fatica a pagare tra mancato accesso alla prossima Champions League e possibili nuove strette del Fair Play Finanziario. Tradotto in altri termini, dopo che già tra il centrocampista e Gattuso a inizio stagione non era mancata qualche incomprensione, adesso tutto torna in discussione anche in ambito di mercato. Per Bakayoko rimanere a Milano non è più tanto certo.

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