2020

AZ Napoli: ecco cosa è mancato alla squadra di Gattuso

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Az Napoli ha complicato il cammino in Europa League e sostanzialmente confermato alcune caratteristiche tattiche della formazione di Gattuso

Ai microfoni post gara, Gattuso si è detto abbastanza deluso del secondo tempo disputato dal Napoli, con i partenopei che sono calati molto. Inoltre, contrariamente a quanto successo altre volte, i cambi dalla panchina hanno inciso poco e non hanno dato una grossa mano alla squadra.

E’ un peccato, perché il gol di Mertens in avvio aveva messo la gara su binari apparentemente ottimali. Sceso in campo con il 4-3-3, nel primo tempo il Napoli ha mostrato buona resistenza contro l’intenso pressing dell’AZ Alkmaar di Slot (un allenatore che, anche qui in Italia, è molto apprezzato dagli addetti ai lavori). Si sono viste ottime uscite dal basso, con i partenopei che riuscivano a trovare spesso superiorità posizionale alle spalle della mediana rivale, risalendo così il campo.

Prima di tutto, la mediana del Napoli era piuttosto fluida e mobile. Bakayoko, Fabian Ruiz e Zielinski erano in costante movimento, si interscambiavano spesso di posizione per creare indecisioni nella struttura difensiva dell’AZ. Bakayoko, sovente marcato, si sganciava spesso in avanti, con uno tra Zielinski e Fabian che si abbassava e lo sostituiva come vertice basso.

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Qui Zielinski si inverte di posizione con Bakayoko.

Il Napoli sfuggiva al pressing rivale soprattutto sul proprio lato sinistro, sfruttando i costanti movimenti a venire incontro di Insigne (che portava con sé il terzino destro avversario). I partenopei allargavano il gioco in fascia per poi tornare il centro, con Fabian Ruiz che da destra si muoveva spesso sul centro-sinistra. In tal modo, il Napoli riusciva a trovare lo spagnolo libero da marcature: i partenopei avevano sia spazi tra le linee, sia campo sulla fascia destra olandese perché, come detto sopra, il terzino si era alzato per seguire Insigne.

napoli az ziel az napoli ziel

Due situazioni molto simili della situazione descritta sopra. Insigne si abbassa e serve Ruiz a rimorchio. Il Napoli supera il pressing e ha spazio per aggredire la profondità. Ci sono Insigne, Zielinski e Ghoulam che scattano a sinistra, dove l’AZ è perforabile.

Il rimpianto è che, pur avendo più volte eluso il pressing dell’AZ con eccellenti uscite palla a terra, che esprimono bene lo spirito propositivo del Napoli, i partenopei hanno creato abbastanza poco quando poi arrivavano nella trequarti avversaria. Dopo il gol iniziale, è mancata precisione negli ultimi metri, con poca incisività offensiva.

Basti pensare alla ripartenza che genera il rigore sbagliato dai padroni di casa. Il Napoli ha la possibilità di attaccare in campo aperto: nessuno segue il movimento di Insigne che da sinistra entra dentro al campo. Se il numero 24 azzecca il passaggio per Elmas, i partenopei si trovano un 3 vs 3. Insigne sbaglia però la misura del passaggio, con l’AZ che riparte.

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Nessuno segue il movimento di Elmas, ma Insigne sbaglia la misura del passaggio e vanifica un’occasione potenziale.

Le difficoltà del Napoli nel secondo tempo esprimono bene le lacune della squadra. I partenopei sono una formazione molto solida e compatta, a proprio agio quando la partita è “ordinata”: basti pensare all’eccellente difesa posizionale del Napoli, che sa proteggere molto bene la propria trequarti quando c’è da aspettare l’avversario.

Viceversa, è una squadra che soffre molto quando il match diventa più di break e transizioni. Il Napoli patisce l’elevata intensità e le distanze ampie, anche perché non ha giocatori in grado di coprire porzioni di campo elevate: ha anzi calciatori abbastanza macchinosi. Ciò si è visto con chiarezza nella sconfitta contro il Milan, in cui – nel tentativo di segnare – i partenopei si sono fatti bucare tante volte in ripartenza dai velocisti rossoneri.

Il pareggio di Alkmaar complica la qualificazione del Napoli, che contro una Real Sociedad lanciatissima in Liga si giocherà tutto o quasi.

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