2017

Juventus, tranquilla: il sorteggio di Champions poteva andarti peggio

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Avversarie Juventus Champions League, un approfondimento dopo l’urna di Montecarlo. In UCL la Vecchia Signora ha pescato il Barcellona, l’Olympiacos e lo Sporting: le ultime notizie e le info sulle squadre

La Juventus può tirare un sospiro di sollievo, l’urna di Montecarlo è stata piuttosto benevola. In Champions League nel 2017-18 la Vecchia Signora troverà avversari ostici ma non impossibili da battere. Eppure tutti i fan bianconeri hanno temuto il peggio quando Francesco Totti ha estratto il Barcellona e ha ridacchiato guardando Gianluigi Buffon. Se si aggiunge che il sorteggio è arrivato anche “grazie” a Andriy Shevchenko, il cui rigore a Manchester è un ricordo vivido, allora il quadro del cattivo presagio era completo. Poi, però, è tornata la tranquillità: Olympiacos e Sporting Lisbona. Non che greci e portoghesi siano gli ultimi arrivati o squadre materasso, ma indubbiamente sono inferiori alla Juve sulla carta. Rispetto per tutti, ovviamente, ma in caso di eliminazione, per la Juventus si parlerebbe senz’altro di fallimento. Ma andiamo a scoprire le avversarie dei bianconeri nella prossima stagione di UCL.

Avversarie Juventus Champions League 2017-18: non il solito Barcellona

Si parla di Barcellona e subito viene in mente la squadra imbattibile degli ultimi anni, eccetto ovviamente la passata stagione. Già il nome incute timore, questo è vero, ma in questa annata non si può aver paura del Barca. A prescindere dai soliti luoghi comuni sul blasone e sull’importanza del club, c’è da dire che a oggi i blaugrana hanno fatto un mercato deludente e dovranno sopperire a molti contraccolpi psicologici, tra cui Neymar. Ernesto Valverde deve trovare la quadratura del cerchio ma, facendo un bilancio piuttosto futile di fine agosto, si può dire che è il peggior Barcellona dai tempi di Rijkaard. La Juventus ha già dimostrato di saper arginare il possesso palla dei catalani, che stanno mutando il loro stile di gioco ma rimangono comunque il top della qualità. Leo Messi e Luis Suarez sono due tra le cinque punte migliori al mondo, trovarsele entrambe contro è un problema, soprattutto se non c’è più uno come Bonucci. Massimiliano Allegri ha già fatto vedere che la sua tattica può sbriciolare il muro di certezze issato dal centrocampo culé, un centrocampo che, bene ricordarlo, vede imbolsire Iniesta e Rakitic. Due signori del calcio, ma vicini a imboccare la stradina che porta al viale del tramonto. Al momento, visti sia i trascorsi che il mercato, viene da pensare a una Juventus addirittura superiore al Barcellona – tifosi juventini, ve lo sareste mai aspettato quattro anni fa? – ma bisogna fare attenzione. La differenza tra i due club è, infatti, piuttosto sottile. Viene dunque da pensare a Juve e Barca come ovvie favorite per il primo e il secondo posto.

Avversarie Juventus Champions League: un Olympiacos lunatico

Nel 2014-15 Allegri guidò una Juventus traballante a Il Pireo in una sconfitta deludente contro l’Olympiacos, all’epoca addirittura quasi certo di passare il turno. Cambiò tutto, al ritorno la Juve vinse, arrivò la finale di Berlino eccetera eccetera. Oggi il divario tra Juventus e Olympiacos non è più quello di tre anni fa, e neppure quello delle sfide alla pari di fine anni Novanta, ma si è ampliato moltissimo. Nonostante entrambe arrivino da anni di strapotere in patria, l’Olympiacos da un po’ di tempo fatica a imporsi in Europa e la qualificazione è arrivata solo dopo una doppia sfida tiratissima col Rijeka. Besnik Hasi può contare su una rosa extralarge, che ha schierato quasi sempre con il 4-2-3-1. I trequartisti sono un’arma in più: Sebà è veloce e tecnico, Marin sta tornando a discreti livelli dopo anni di oblio, Fortounis è più pratico che bello da vedersi e Carcela offre velocità. Il reparto offensivo fa un po’ temere, ma niente in confronto a Messi e Suarez, a voler essere sinceri (e lapalissiani) fino in fondo. La difesa dell’Olympiacos non sembra una muraglia invalicabile, si è indebolita abbastanza nelle ultime stagioni e la coppia Vukovic-Retsos non dà molta sicurezza, men che meno l’ex Fiorentina Milic titolare a sinistra. Sembra strano, ma le sorti dell’Olympiacos dipenderanno dalle giornate di luna storta del presidente Evangelos Marinakis, armatore greco capace di cambiare sei allenatori dall’ultimo confronto tra i Kokkinoi e la Juventus. Besnik Hasi, che dalla sua ha stagioni discrete con Anderlecht e Legia, dovrà guadagnarsi la fiducia del patron, altrimenti l’Olympiacos cambierà ancora, fino a quando Marinakis non si sveglierà con il piede giusto. Da non sottovalutare l’atmosfera da brividi del Giorgios Karaiskakis, uno degli stadi più caldi di questa Champions. Può diventare un fattore, la Juventus stia concentrata.

Avversarie Juventus Champions League: lo Sporting più completo

A costo di voler sembrare stucchevoli, bisogna subito sottolineare che si dice Sporting Club de Portugal e non Sporting Lisbona, al massimo Sporting. Uno dei vivai più importanti del calcio europeo e mondiale (Ronaldo, Nani, Moutinho e Figo bastano?) sta vivendo da almeno due stagioni un momento di rifioritura a livello economico – il presidente combatte una guerra personale coi fondi di investimento – e sportivo, tanto che due anni fa Jorge Jesus sfiorò il titolo. Lo Sporting, però, è la tipica squadra a cui manca sempre il passo decisivo per fare il salto di qualità, un po’ come tutto il Portogallo prima di Euro 2016. Jesus ha a disposizione una rosa giovane e briosa, tanto che non è una blasfemia considerare lo Sporting come possibile outsider del gruppo. A parità di gruppo e di gioco, i portoghesi sono inferiori a Juventus e Barcellona, ma sembrano più avanti rispetto all’Olympiacos. A livello di schemi, Jesus è solito usare un 4-4-2 nel quale abbina un centravanti potente fisicamente (come Bas Dost) a una seconda punta (vedi il talento Podence o l’ex romanista Doumbia). Spesso però sfrutta la qualità del suo centrocampo, e in special modo della trequarti, per creare un 4-4-1-1 che si trasforma in 4-2-3-1 in fase offensiva. Bruno Fernandes è un elemento chiave nello scacchiere sportinguista, così come la batteria di esterni a disposizione. Lo Sporting è un po’ acerbo ma segna tanto e, in alcune fasi, ricorda vagamente il Napoli, ma in certi casi è sempre meglio non azzardare paragoni. Si difende bene, ma il trio Dybala-Mandzukic-Higuain non è roba che si trova facilmente in Portogallo. Una nota di colore: nello Sporting gioca l’italiano Piccini, nato a Montespertoli (FI) e tifosissimo della Fiorentina. Probabilmente avrà una carica in più per fare bene contro la Juve.

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